Per l’industria farmaceutica, il cloud computing non è più solo una soluzione per l’archiviazione dei dati, ma in breve tempo è diventato uno strumento strategico per affrontare importanti sfide di privacy, sicurezza e conformità. E anche per competere in modo efficace.
In effetti, a causa della rigorosa regolamentazione e dei problemi di conformità, le aziende farmaceutiche sono tradizionalmente lente nell’adozione di nuove tecnologie.
Ma la pandemia Covid-19 è stata un campanello d’allarme e ha costretto il Pharma a ripensare molti aspetti operativi.
Così, essendosi rese conto del vero potenziale delle tecnologie digitali, le aziende farmaceutiche le stanno usando sempre più di frequente per ridurre i costi e ottimizzare i carichi di lavoro.
E il cloud computing non solo rientra tra queste tecnologie, ma sta anche guidando il settore verso l’innovazione e l’efficienza.
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Il ruolo chiave del cloud nel Pharma
A onor del vero, già prima della pandemia molte aziende del settore avevano attuato una transizione al digitale per snellire e rendere più efficienti i processi aziendali.
La repentina diffusione del Covid-19 ha però costretto tutte le organizzazioni ad accelerare il ricorso al digitale, includendo un ampio ricorso al cloud per fronteggiare molte delle limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus.
Ma, soprattutto, il cloud ha permesso a team di ricerca geograficamente dispersi di collaborare e guidare gli studi, accelerando la realizzazione di un vaccino contro il Covid.
È, infatti, grazie alle risorse computazionali rese disponibili da cloud che, per esempio, si è riusciti a eseguire gli algoritmi necessari per progettare le sequenze di mRNA.
Più in generale, il cloud può aiutare le aziende del Pharma a condividere una piattaforma comune per la ricerca, mantenendo i loro dati indipendenti, sicuri e protetti.
Non solo. La possibilità di accedere a risorse di archiviazione e di calcolo virtualmente illimitate consente di gestire agevolmente e rapidamente dati di laboratorio, immagini e analisi statistica. Ciò fa risparmiare tempo prezioso durante le fasi di ricerca e sviluppo.
Avere poi a disposizione strumenti come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning apre un mondo di opportunità per le aziende farmaceutiche, da un lato per accelerare le ricerche, dall’altro per ottimizzare i processi in modo da migliorare i risultati commerciali e risparmiare sui costi.
I vantaggi del cloud ibrido
Un’opportunità offerta dai service provider cloud che è sempre più apprezzata dalle aziende farmaceutiche è quella del cloud ibrido, ovvero una soluzione che riunisce una combinazione di cloud on-premise, privato o pubblico, per aumentare l’efficienza.
Può offrire la sicurezza e il controllo di una configurazione che consente un cloud privato, lavorando però con la flessibilità e il risparmio di costi permessi dal cloud pubblico.
Con le configurazioni di cloud ibrido, i dati sono distribuiti su varie piattaforme, consentendo alle applicazioni e ai carichi di lavoro di spostarsi tra tali piattaforme.
Inoltre, permette anche alle applicazioni più datate, ma di cui non si può fare a meno, di funzionare su server locali on-premise, quindi di mantenerle all’interno della piattaforma complessiva dell’organizzazione.
In pratica, consente di avvalersi di quanto di meglio possono offrire cloud pubblico e on-premise in modo da fornire all’azienda il massimo livello di flessibilità, a tutto vantaggio dell’innovazione.
Spesso, al cloud ibrido viene affiancato il multicloud, ovvero l’uso, nel contempo, di più cloud diversi in modo da sfruttare al meglio le potenzialità di ogni singolo cloud in termini di capacità computazionali o di storage.
Un esempio italiano, WESTPOLE e Giuliani
Un caso pratico di utilizzo del cloud ibrido nel Pharma arriva dalla soluzione che ha progettato il service provider WESTPOLE per Giuliani.
Giuliani, infatti, si era trovata nella necessità di allineare le proprie infrastrutture ai processi in modo flessibile, preservando, al contempo, una totale sicurezza nella gestione dei dati.
Questo perché l’evolvere del business l’aveva portata ad avere un’IT complessa con costi sempre in crescita e con l’esigenza di allineare le scelte IT alle esigenze di flessibilità, sicurezza, ricerca e innovazione.
WESTPOLE ha perciò virtualizzato l’intera infrastruttura di Giuliani all’interno del proprio data center di Milano, prevedendo anche un servizio di monitoring infrastrutturale e di data protection.
Giuliani può avvalersi ora di un’infrastruttura altamente performante e aggiornata, potenziata da servizi di gestione in completo outsourcing.
Più in dettaglio, Giuliani ha adottato un modello di cloud ibrido, facendo leva sul modello “as a service” per ogni esigenza aziendale tra cui data protection, observability e monitoraggio, cloud security e gestione di ambienti ibridi e multi-cloud.
“La nostra azienda, da sempre votata all’innovazione tecnologica e al progresso delle soluzioni, necessitava di intraprendere un percorso di trasformazione anche in ambito IT – afferma Gaetano Colabucci, Direttore Generale di Giuliani –. La scelta del cloud ibrido è stata una conseguenza naturale, perché ci ha permesso di eliminare la complessità di gestione delle infrastrutture e di beneficiare, al contempo, di una totale sicurezza del dato e di una scalabilità delle risorse in funzione delle necessità del nostro business. Tutti elementi che abbiamo ritrovato nel servizio di WESTPOLE”.
Un’infrastruttura sempre più sicura
Quello fornito da WESTPOLE a Giuliani è un nuovo modello di gestione del servizio IT in cloud, reso possibile da un accordo tra WESTPOLE e IBM.
Tale accordo ha portato alla realizzazione, per la prima volta in Italia, di un’infrastruttura cloud basata su tecnologie IBM Power systems e IBM Storage.
“Crediamo fortemente nell’evoluzione del cloud ibrido e la partnership con IBM è strategica per lo sviluppo della nostra attività di System Integrator e Service Provider – dichiara Matteo Masera, General Manager di WESTPOLE Italia –. Il nuovo accordo consolida un rapporto pluriennale e rappresenta un passo avanti verso l’obiettivo comune di costruire servizi di cloud ibrido e multicloud per le imprese che ricorrono ai servizi gestiti per una maggiore scalabilità e sicurezza dell’IT e del business”.
Un importante aiuto per la ricerca e il business
Come visto, il cloud (in particolare, il cloud ibrido) consente di acquisire quella flessibilità e quella reattività necessarie a fronteggiare le sfide che pone il mondo del Pharma.
Tale architettura, infatti, permette di creare un’infrastruttura IT con risorse in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza di calcolo e di archiviazione dei dati. E con il massimo livello di sicurezza.