Uno dei settori nei quali la transizione digitale ha mostrato in modo più evidente i suoi effetti durante la pandemia è sicuramente quello dell’healthcare. L’obbligo del rispetto delle norme per limitare la diffusione del contagio ha infatti indotto a un importante ricorso al digitale.
Molteplici sono gli esempi: pur con i limiti dovuti a una gestione a livello regionale, il Fascicolo Sanitario Elettronico ha mostrato la validità come progetto; il ricorso alla medicina a distanza ha evidenziato le grandi potenzialità di questa pratica; l’uso delle ricette elettroniche si è rivelato comodo ed efficace sia per i medici sia per i pazienti.
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Pronti per il digitale più di quanto non si credesse
Nonostante il ricorso al digitale sia stato repentino per fronteggiare un’emergenza, molte cose hanno funzionato immediatamente. Una di queste è stata la gestione degli ordini dei medicinali da parte degli Enti del SSN (Servizio Sanitario Nazionale): “Questo perché i vari attori, pur non essendone pienamente consapevoli, erano già tutti pronti – afferma Daniele Marazzi, Consigliere Delegato del Consorzio Dafne –. Allo scoppio di una situazione di emergenza, infatti, si tende ad abbandonare le novità in fase di introduzione per tornare a seguire processi e procedure consolidate: non ci sono né il tempo né le energie per implementare e portare avanti un cambiamento, che proprio nelle prime fasi presenta tipicamente le maggiori problematiche. Con l’ordine elettronico, all’impatto del Covid è successo il contrario, in quanto i tempi per il passaggio al digitale erano ormai maturi e già da un paio di anni enti e fornitori si stavano attrezzando”. Questo perché, il primo febbraio 2020, doveva andare in vigore l’obbligo di ordine elettronico via NSO (Nodo Smistamento Ordini), che avrebbe dovuto dare l’addio alle ordinazioni tradizionali per dar vita a un sistema digitale unico, completamente nuovo.
“In realtà – aggiunge Marazzi –, il nuovo sistema per gli ordinativi avrebbe potuto essere attivato anche prima, ma aziende ed enti sostenevano che la cosa non fosse possibile perché tanto le prime quanto i secondi ritenevano di essere preparati ma giudicavano l’altra parte non ancora pronta. Tuttavia, il succedere degli eventi ha dimostrato che erano pronte entrambe le categorie. Non solo. Questa esperienza ha creato la consapevolezza nel settore che si è più pronti ad andare verso il digitale di quanto si credesse. Ma anche di quanto tuttora si creda, e che forse posticipare questa evoluzione rischia di essere qualcosa che non ci si può più permettere”.
Il Consorzio Dafne: un aggregatore trasversale
Quello di accompagnare le aziende consorziate (oltre 210 realtà della filiera dell’healthcare) nel percorso verso la transizione digitale è solo una delle attività di Dafne.
Il Consorzio – nato nel 1991 con l’obiettivo di supportare la relazione tra le aziende e i distributori intermedi di farmaco, per rendere più efficienti i processi legati al ciclo dell’ordine – già all’epoca operava attraverso una piattaforma informatica, cosa che in quegli anni era effettivamente molto pionieristica. E l’uso di una piattaforma tecnologica che gestisca i volumi ottenendo economie di scala e offra una certa razionalizzazione è da sempre l’obiettivo del Consorzio. Potremmo quindi dire che il digitale è parte del DNA di Dafne.
Tuttavia, dal 2018, quando ha preso la guida del Consorzio Daniele Marazzi, una figura indipendente proveniente dal mondo della ricerca, le cose sono un po’ cambiate e gli orizzonti si sono ampliati. Oggi il Consorzio Dafne è un aggregatore trasversale, plurale e inclusivo per gli attori del settore della Salute e le Istituzioni, che si propone di contribuire a realizzare un ecosistema sempre più interconnesso, digitale e sostenibile. L’obiettivo è realizzare progetti in modo indipendente e iniziative condivise da cui possano trarre vantaggio i vari consorziati, che oggi sono appunto oltre 210. E sono tutti soci paritetici, provenienti tanto dall’industria quanto dalla distribuzione healthcare, e che nel loro insieme esprimono il Consiglio di Amministrazione. Proprio perché il CdA è composto da figure che sono parte del top management aziendale – mentre Dafne è un organismo indipendente non guidato da interessi economici – era necessario che il Consigliere Delegato fosse espressione di una realtà indipendente, così da avere un’ancor più forte dimensione di neutralità e di trasversalità. Per questo, la scelta del consigliere è caduta su Daniele Marazzi.
I Tavoli di confronto
“Il confronto aperto interno alla community – afferma Marazzi – permette alle aziende di farmaco a brand di trovarsi allo stesso tavolo con le aziende di farmaco generico, con i produttori di integratori e di altri prodotti per la salute, con i depositari, con i distributori intermedi e con le cooperative che fanno distribuzione potendo sviluppare assieme delle progettualità”. In pratica, si va oltre gli incontri all’interno del medesimo settore, potendo sviluppare sinergie con esponenti dell’intera filiera.
Diversi sono poi i Tavoli di Lavoro con le Istituzioni e le altre Associazioni di categoria a cui il Consorzio ha partecipato o che sono ancora aperti. A partire da quello inerente all’introduzione dell’obbligo di ordine elettronico via NSO (Nodo Smistamento Ordini) e dei cambiamenti che questa innovazione avrebbe comportato. Nel corso del 2020 è stata rilasciata una soluzione di tracciabilità rafforzata per il contrasto ai furti di medicinali, concepita in seno al Tavolo Tecnico Furti AIFA, oggi operativa grazie alla collaborazione di aziende e depositari. In ogni occasione, Dafne è sempre riuscito a mettere tutte le aziende del proprio ecosistema nelle condizioni di gestire un processo digitale.
Di recente, è stata lanciata l’iniziativa collaborativa IN2DAFNE. Il suo obiettivo è contribuire a fronteggiare carenze e indisponibilità di medicinali. La soluzione ipotizzata, che scaturisce da un confronto fra Industria e Distribuzione, intende aumentare e garantire visibilità ai diversi attori della supply chain healthcare, consentendo di avere sempre a disposizione una precisa indicazione delle quantità disponibili di medicinali nei diversi nodi della filiera. Le informazioni contenute all’interno di IN2DAFNE saranno rese disponibili anche ad AIFA, in modo da offrire un aiuto a tutta la filiera nel gestire più puntualmente la distribuzione in tutta Italia.
Il PNRR, un’opportunità tangenziale
Dafne non poteva non valutare le opportunità offerte dal PNRR per poter mettere a terra iniziative trasversali nella filiera dell’healthcare. Dopo un’attenta analisi, ha identificato delle possibilità nell’ambito del trasporto last mile, quello verso le farmacie in primis ma anche verso gli ospedali: “Stiamo provando a sviluppare delle idee e delle collaborazioni che possano portarci a proporre qualcosa in tal senso – precisa Marazzi –. C’è però un aspetto che ci porta a essere tangenziali al PNRR nell’ambito della sanità. Infatti, i fondi previsti vanno tipicamente verso gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, ma per ragioni di statuto il Consorzio non può configurarsi come fornitore di servizi rispetto a soggetti pubblici. Può collaborare con loro, può supportare le aziende a relazionarsi con loro, ma non può ricevere contributi economici dalla PA”.
Sensibilizzazione all’ecosistema
“Abbiamo anche attivato un percorso di education di sensibilizzazione all’ecosistema – precisa Irene Facchinetti, artefice di questa attività all’interno del Consorzio Dafne –. L’obiettivo è accompagnare i manager delle aziende consorziate a gestire il cambiamento, a conoscere meglio le opportunità e i contenuti della trasformazione digitale o comunque l’innovazione che sta investendo il settore. A questi temi si associano anche quelli inerenti alla sostenibilità, con un particolare focus sull’ambiente, un argomento sempre più caldo e su cui il Consorzio fa anche da stimolo per la crescita culturale dell’ecosistema”.
Crescita dell’ecosistema e inclusione sono due temi particolarmente importanti per il Consorzio Dafne e attorno ai quali il Consorzio sviluppa diverse attività, compresi incontri ed eventi pubblici.
Uno di questi momenti si terrà in presenza il prossimo 29 settembre a Milano e avrà come oggetto “DIGITAL TRANSFORMATION GOVERNANCE: fare squadra per vincere le sfide del cambiamento”.
Con un approccio orientato a interpretare e anticipare il futuro, il Consorzio Dafne incentrerà l’evento su temi fondamentali per il nostro ecosistema healthcare (e non solo): la rilevanza strategica della trasformazione digitale, la governance del cambiamento e la prospettiva di sistema.
In linea con l’inclusività che caratterizza il Consorzio, tra gli speaker ci saranno accademici e top executive di importanti settori, diversi da quello della Salute.