Durante la pandemia COVID-19, i vari Paesi colpiti hanno fatto grande affidamento sulle tecnologie digitali per continuare a fornire ai pazienti i servizi sanitari essenziali.
L’uso della Telemedicina era già visto come un approccio accessibile e conveniente per fornire cure di alta qualità e ridurre la morbilità e la mortalità complessive.
Sono così emerse diverse guide e strumenti in risposta alle richieste inattese e istantanee di aumento dei servizi di telemedicina.
Nel corso della pandemia, quindi, le nostre conoscenze e i nostri insegnamenti si sono ampliati in modo significativo, spingendoci a ottimizzare l’implementazione dei servizi di telemedicina.
Indice degli argomenti
Il ruolo della Telemedicina durante la pandemia
Sebbene gli strumenti digitali si siano affermati a macchia di leopardo ormai da diversi decenni, risalendo ai primi esperimenti effettuati già negli anni ’30 dello scorso secolo proprio grazie alla scuola italiana che aveva compreso il vincente binomio tra radio(tele)comunicazioni e medicina, con la possibilità di supportare le persone in luoghi e momenti tradizionalmente irraggiungibili, le sfide globali di salute pubblica poste dalla pandemia hanno catalizzato il loro utilizzo come meccanismo essenziale non solo per rafforzare la risposta all’emergenza, ma anche per garantire la continuità dei servizi sanitari.
In particolare, i periodi di mobilità limitata hanno sottolineato la necessità di ricorrere alla Telemedicina, ovvero l’erogazione di prestazioni e informazioni di tipo sanitario per tramite delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTs), come fattore critico per ampliare l’accesso ai servizi e promuovere la continuità delle cure.
Telemedicina in Europa: cosa funziona e cosa la frena
Le tecnologie complessivamente riconducibili alla sfera della “Telemedicina” hanno evidenti benefici per lo screening, la diagnosi, la gestione, il trattamento e il follow-up a lungo termine di una serie di malattie croniche nella regione europea dell’OMS. È quanto emerso da un nuovo studio condotto congiuntamente da OMS/Europa e dalla Facoltà di Scienze della Salute dell’Universitat Oberta de Catalunya, un centro di collaborazione dell’OMS per la sanità digitale coordinato dal dottor David Novillo-Ortiz e dalla dott.ssa Natasha Azzopardi Muscat.
Per avere una visione d’insieme dello stato della Telemedicina in Europa (e in Asia centrale) ai nostri giorni, gli autori hanno esaminato i dati di studi provenienti dai 53 Paesi che hanno riguardato oltre 20.000 pazienti arruolati. Hanno scoperto e dimostrato che l’uso di strumenti digitali per fornire servizi sanitari ha avuto un effetto chiaro e significativo sui pazienti. Hanno riscontrato, in particolare:
- migliori risultati clinici
- un migliore follow-up da parte degli operatori sanitari
- un beneficio complessivo sia per i pazienti sia per gli operatori sanitari.
Ma hanno, allo stesso tempo, dovuto rilevare anche ostacoli legati agli utenti, alla tecnologia e alle infrastrutture.
Tra le barriere nell’erogazione della Telemedicina, sono state evidenziate:
- mancanza o scarsa accessibilità della rete Internet
- resistenza degli operatori sanitari
- carenze di competenze tecnologiche
- carichi di lavoro pesanti
- formazione insufficiente.
Lo studio ha rilevato che alcuni pazienti hanno mostrato resistenza all’uso della Telemedicina, soprattutto perché preferiscono il contatto personale con gli operatori sanitari.
Telemedicina: la necessità di un approccio One Health
Dai risultati di questo studio emerge chiaramente, una volta di più, l’inequivocabile necessità di approcci completi e sistematici per la regolamentazione e l’implementazione della Telemedicina nella vita reale.
Una progettazione strategica che mostri capacità di pianificazione strutturale e coraggio istituzionale per trasformare gli approcci globali alla Telemedicina in sistemi operativi effettivi, efficaci, diffusi in ogni nodo nevralgico delle competenze e delle aspettative dei professionisti e più ancora della popolazione.
Sulla base dei risultati positivi che ogni giorno certificano l’efficacia della digitalizzazione della medicina, i responsabili politici dovranno passare all’azione e promuovere l’implementazione della Telemedicina su larga scala, riconoscendone e affrontandone al contempo alcune delle barriere, in modo che i benefici per la salute di strumenti di questo tipo siano disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno.
Oltre alle barriere specifiche, occorre fare in modo che anche le nazioni più povere siano incluse nei benefici del progresso di tali strumenti, affinché l’intera popolazione mondiale – in accordo con il paradigma One Health – possa beneficiare delle tecnologie sanitarie emergenti.
Sviluppo e implementazione della Telemedicina: le iniziative OMS e UE
L’OMS e la Commissione Europea hanno avviato molteplici iniziative per sviluppare e implementare la Telemedicina, in particolare il “Piano d’azione regionale per la sanità digitale per il periodo 2023-2030”, approvato dai ministri della sanità in occasione del 72° Comitato regionale dell’OMS per l’Europa tenutosi a Tel Aviv in settembre.
Il Piano afferma che le soluzioni di salute digitale, compresa la Telemedicina, possono contribuire a:
- far progredire la copertura sanitaria universale
- proteggere la popolazione in tempi di emergenza
- migliorare la salute e il benessere.
Altre iniziative incentrate sull’implementazione della Telemedicina sono i programmi di finanziamento Horizon 2020 e Horizon Europe e le Reti di riferimento europee.
Queste iniziative di pianificazione strategica e finanziaria, se adeguatamente supportate dalle politiche a lungo termine cui si deve ambire, riconoscono non solo il potere della Telemedicina di abbattere le barriere geografiche ed espandere l’accesso ai servizi sanitari, ma anche la necessità di meccanismi per mitigare le barriere e i rischi.
Implementazione della telemedicina: vantaggi e caratteristiche dei servizi
Il compito delle autorità sanitarie, rivolto ad evitare conseguenze altrettanto nefaste in caso di una futura nuova pandemia, pone un’immensa pressione sui sistemi sanitari e sulla loro capacità di fornire servizi di assistenza sanitaria, evidenziando lacune e debolezze soggettive anche nei Paesi con sistemi sanitari solidi.
Il ruolo della Telemedicina è ulteriormente amplificato tra le comunità poco servite e tra le popolazioni che vivono in aree remote e in luoghi in cui l’accesso all’assistenza sanitaria tradizionale è limitato o inadeguato. Inoltre, i vantaggi della telemedicina si applicano a una serie di programmi sanitari, tra cui la salute sessuale e riproduttiva, le malattie non trasmissibili e la salute mentale, dove gli individui possono desiderare l’anonimato e le cure di follow-up sono fondamentali.
A fronte di queste opportunità e del crescente interesse per la Telemedicina e gli interventi di salute digitale più in generale, rimane la necessità di garantire che questi progressi siano accompagnati da una guida adeguata a massimizzare i benefici e limitare i rischi potenziali.
I servizi di telemedicina devono essere affidabili e utilizzabili sia dai comuni cittadini-pazienti che dagli operatori sanitari, equi e accessibili a tutte le popolazioni, supportati da risorse e quadri giuridici adeguati alla loro istituzionalizzazione.
OMS: la nuova Guida all’implementazione della Telemedicina
Basandosi sulle migliori lezioni apprese ed esperienze avviate, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato di recente una Guida ragionata all’implementazione della Telemedicina che tenta di agevolare l’impiego sostenibile della Telemedicina e di fornire un percorso per l’integrazione della stessa nei percorsi universali di erogazione dei servizi sanitari di routine.
I passi forniti in questa Guida definiscono, sintetizzano e forniscono uno schema molto chiaro delle fasi strutturali necessarie per il processo di creazione e gestione della Sanità Digitale.
La Guida, infatti, è rivolta ai policy makers, per agevolarne, oltre che la consapevolezza e presa di coscienza del momento storico, il processo regolatorio di pianificazione, implementazione e mantenimento di un programma di telemedicina, con l’obiettivo di contribuire a un piano di implementazione dei costi per gli interventi di telemedicina.
OMS e implementazione della Telemedicina: le tappe del percorso
Non si tratta certo del primo intervento dell’OMS su questo tema. Ma possiamo affermare che, in questo momento così dinamico di inclusione delle soluzioni tecnologiche nei processi sociosanitari, la Guida rappresenta un ulteriore segnale dell’importanza ormai diffusa dell’adozione su vasta scala di tali sistemi operativi rivolti alla Medicina del terzo millennio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo riconosciuto il ruolo centrale della Telemedicina, come presentato per la prima volta nel rapporto del 2010 dell’Osservatorio Globale dell’OMS per la sanità elettronica “Telemedicina: opportunità e sviluppi negli Stati membri” e ribadito due anni dopo nella pubblicazione congiunta della stessa OMS con l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) “National eHealth strategy toolkit”.
Nel 2015, l’OMS ha avviato un’indagine globale per esplorare gli sviluppi della sanità digitale per il raggiungimento della copertura sanitaria universale (UHC) che comprendeva la valutazione della penetrazione della Telemedicina negli Stati membri.
Nel 2019, la nuova pubblicazione “Linee guida dell’OMS: raccomandazioni sugli interventi digitali per il rafforzamento dei sistemi sanitari” ha esaminato le prove di efficacia e formulato raccomandazioni sull’uso della Telemedicina, sia nella relazione paziente-medico che nella interazione tra operatori sanitari, per rafforzare la copertura e la qualità dei servizi.
A ciò si è aggiunta – nel 2020 – la pubblicazione della “Guida agli investimenti per l’implementazione digitale (DIIG)” che esplorava le modalità più consone per integrare gli interventi digitali nei programmi sanitari.
Infine, il 2021 ha visto l’avvio della Strategia globale dell’OMS per promuovere l’adozione appropriata e sostenibile delle tecnologie sanitarie digitali nel contesto delle politiche e strategie sanitarie nazionali.
Implementazione della Telemedicina: che sia davvero il momento giusto?
Sfruttare il potere delle tecnologie digitali è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030.
La Telemedicina, in particolare, riveste una funzione importante nel pacchetto di interventi di salute digitale per accelerare la Universal Health Coverage (UHC), ossia la copertura sanitaria universale da tempo e da più parti invocata.
In linea con la risoluzione sulla salute digitale della 72-esima Assemblea Mondiale della Sanità del 2019, l’OMS rimane impegnata a guidare questa trasformazione digitale verso l’obiettivo finale di salute e benessere per tutti.
La direzione intrapresa per una concreta implementazione della Telemedicina, in Europa e in tutto il mondo, è certamente forte e positiva.
È importante, quindi, non disperdere il grande patrimonio di energie rappresentato dall’intensità di un momento di attenzione generale particolarmente favorevole.
Ne è segnale forte anche la recente pubblicazione in Italia delle Linee Guida per la Telemedicina, per la prima volta in Gazzetta Ufficiale. Non a caso, praticamente sincrona con la nuova Guida all’implementazione della Telemedicina pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.