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UnipolSai acquisisce Santagostino: quale impatto per la Sanità e per la Digital Health?

L’acquisizione, che coinvolge due tra i più importanti player nei rispettivi settori, testimonia il crescente interesse delle Assicurazioni per il business Salute. Ma è davvero una buona notizia?

Pubblicato il 22 Dic 2022

Santagostino e UnipolSai acquisizione

Santagostino entra in UnipolSai. La notizia è di non poco conto.

Santagostino, infatti, è il principale gruppo italiano di sanità privata (con un fatturato attorno ai 50 milioni di euro, dati 2021).
UnipolSai, a sua volta, è tra i principali player assicurativi del nostro Paese, con 15,5 milioni di clienti e circa 2500 agenzie assicurative. Ed è leader nel business Salute, con la compagnia specializzata UniSalute che, nel 2021, ha raccolto 720 milioni di premi con una quota di mercato del 23% (fonte: UnipolSai).

Ci vuole poco ad intuire come un’operazione di questa portata possa avere un impatto significativo sulle dinamiche di mercato della Digital Health, sui rapporti tra Sanità Privata e mondo Insurance e, più in generale, sulla Sanità e la Salute stessa dei cittadini.

UnipolSai e Santagostino: i dettagli dell’acquisizione

Come riportato dalla nota UnipolSai – il noto Gruppo assicurativo ha sottoscritto il contratto di acquisizione, dal fondo d’investimento L-GAM, della totalità del capitale sociale di Società e Salute S.p.A., azienda operante nel settore della sanità privata con brand commerciale “Centro Medico Santagostino”.
Tale acquisizione – precisa la nota – subordinata all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge, si colloca nell’ambito della direttrice strategica Beyond Insurance Enrichment del Piano Industriale 2022-2024 del Gruppo Unipol (“Opening New Ways”).

Al momento, non è dato conoscere il valore dell’operazione (fonti non ufficiali indicano una cifra che si aggirerebbe attorno ai 150 milioni), ma è interessante spingersi nell’analisi del potenziale impatto che tale acquisizione potrebbe avere in Italia nel settore Healthcare e cercare di intuire se, quanto e a quali condizioni, essa possa rappresentare una “buona notizia” per la Sanità e la Digital Health nel nostro Paese.

Le opportunità di sviluppo per il Santagostino

Della bontà dell’operazione non ha dubbi, com’è logico che sia, Luca Foresti, Ceo del Santagostino: “Si tratta – spiega Foresti – di una grande opportunità di sviluppo per Santagostino. UnipolSai è un player di prima grandezza nel panorama italiano, con una forte attenzione al welfare nel suo complesso e una presenza già rilevante nella sanità privata. Il fatto che abbia scelto Santagostino per un suo consolidamento in questo settore a livello nazionale dimostra la validità del nostro modello, costruito in questi 14 anni di vita. Grazie alle sinergie che potremo mettere in campo, sarà più facile raggiungere obiettivi ambiziosi: completare l’offerta clinica, diventando il primo erogatore di sanità privata in tutta Italia, ad alta qualità e accessibilità: insomma, la piattaforma di salute degli italiani, basata su accessibilità e forte componente digitale. Dopo 14 anni in cui abbiamo lavorato alacremente per definire un modello di sanità all’avanguardia, ora possiamo entrare in tutta Italia a testa alta e con le risorse necessarie”.

UnipolSai compra Santagostino: cosa possiamo aspettarci?

Ma questa acquisizione è davvero una buona notizia per tutti gli stakeholder della Sanità?
E quale impatto potrà avere sulla Digital Health nel nostro Paese?

HealthTech360 ne ha parlato con Alfredo Pascali, Digital Health & Open Innovation Expert – Founder & Chairman NExT-H, nonché autore di approfondimenti per la nostra testata.

“Nelle aule universitarie – spiega Pascali – gli economisti insegnano che, nei sistemi sanitari, c’è un ‘potenziale’ conflitto tra il terzo pagatore (privato o pubblico che sia, ndr) e l’erogatore di servizi sanitari, soprattutto se sono inseriti nella stessa organizzazione.
Abbiamo visto da vicino, nella pratica degli ultimi decenni in Italia, diversi ingressi nel capitale sociale di Assicurazioni in strutture sanitarie, profit e non profit, con modelli di assistenza e di governance differenti. Per questo, c’è da ritenere che la riuscita complessiva di operazioni di questo tipo dipenda molto da obiettivi, strategia e – soprattutto – applicazione concreta del singolo progetto nel contesto microeconomico specifico (ad esempio, ambulatoriale o ricovero, grande città o piccola località e via dicendo), per non parlare di quando entriamo nella relazione 1 to 1 con il singolo paziente”.

La coerenza tra approccio digitale e modello strategico

L’entrata del Santagostino nella galassia Unipol aiuterà davvero il noto Centro Medico a procedere meglio e più speditamente verso il modello di Sanità Smart di cui vuol essere portatore nel nostro Paese?

“Avere l’obiettivo della diffusione del loro modello di sanità ‘smart’ in tutta Italia – come dichiarato da Luca Foresti nel commentare la recente acquisizione del Gruppo da parte di UnipolSai – è già una focalizzazione che ci aiuta a capire – commenta a sua volta Pascali. Modello, quello del Santagostino, originale di sanità privata ambulatoriale, ma anche di prodotti come occhiali e audioprotesi a supporto della clinica, basato da sempre sulla migliore esperienza del paziente, su prezzi accessibili e sulla forte digitalizzazione (sviluppata anche in house).

Infatti, sin dall’inizio, nel 2009, Santagostino ha sviluppato un suo approccio digitale coerente con il suo posizionamento strategico, dalle prenotazioni ai referti online, dai social ad altri canali digitali di comunicazione e servizio, fino all’avvio, in epoca recente, di un progetto di CRM e di multicanalità – compresa una costante attività a supporto della generazione dei lead in logica SEO – che porta sicuramente ad attirare i cosiddetti pazienti smart”.

Santagostino modello per Milano: ma nel resto d’Italia?

“Abbiamo costruito in questi anni – afferma Andrea Porcu, direttore generale del Centro Medico Santagostino – un modello di sanità accessibile, smart, digitalizzata, che concilia prezzi accessibili, elevata qualità clinica e innovazione. Per Milano e hinterland siamo ormai una realtà ‘familiare’ per centinaia di migliaia di pazienti. Con UnipolSai siamo pronti a fare il grande salto”.
“Prima tappa di questo nuovo viaggio: Roma. Dove, dopo il primo poliambulatorio specialistico di piazza Cavour, si apprestano ad aprire due grandi centri, in via Goito e alla Garbatella – precisa la nota del Santagostino”.

A questo punto, c’è da porsi una domanda: il modello “metropolitano” del Santagostino potrà essere diffuso in tutta Italia con la stessa efficacia?

“Certamente nelle zone d’Italia dove sono ben presenti i clienti UnipolSai – dice Pascali – mentre, dove sono più diffuse altre Assicurazioni/Fondi e/o comportamenti di acquisto della sanità privata meno ‘milanesi’, dobbiamo vedere come funzionerà”.

Santagostino e UnipolSai: le possibili sinergie

Ma quello tra questi due grandi player è davvero un “incontro felice”?
Quanto sono sinergici e vicini i rispettivi modelli di business?
“Entrando nel merito della convergenza dei modelli di business tra i due attori in questione – osserva Pascali – tutto ciò ben si concilia con la strategia UnipolSai, e non solo, di offrire servizi completi ‘oltre le polizze’ e con il trend generale nelle Assicurazioni di sviluppare piattaforme di servizi sanitari digitali e relazionali, che potrebbero solo godere della conoscenza, quotidiana e sul campo, che Santagostino ha riguardo all’esperienza diretta del paziente e dei caregiver”.

Santagostino e UnipolSai: una buona notizia per la Digital Health?

“Direi di attendere la concreta applicazione tra il modello Santagostino e il valore aggiunto di UnipolSai per capire se lo scale-up, di cui parliamo oggi, avverrà senza conflitti di interessi e davvero per il miglior servizio al paziente, più o meno digitale e assicurato che sia – commenta Pascali.
Sarebbe, nel caso, un’ottima notizia per la Digital Health (ad esempio, nuovi modelli di business e di casi MarTech di successo) e per noi amanti del tema in ottica di centralità ‘reale’ del nostro utente, cittadino e paziente”.

A proposito del valore di questa operazione per il cittadino-paziente e per il futuro della nostra Salute, Foresti non ha dubbi: “I cittadini potranno accedere ai nostri servizi, in maniera veloce e accessibile, con la qualità e la trasparenza che abbiamo sempre garantito, con una forte spinta digitale – afferma il Ceo di Santagostino -. Saremo partner di salute per una sanità del futuro che sappia mettere l’utente al centro e veda una compresenza virtuosa di pubblico e privato, nell’ottica del benessere complessivo della società”.

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