Le assicurazioni salute acquistano sempre più importanza nel mercato italiano, ma i prodotti assicurativi sono ancora troppo complessi e manuali.
Attraverso la digitalizzazione, semplicità, velocità, trasparenza e piacevole fruibilità del processo assicurativo sono i prossimi obiettivi da raggiungere.
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In Italia, il 90% delle spese mediche non ha copertura sanitaria
Secondo i dati di Insurance Europe, l’Italia presenta la percentuale più elevata in Europa di spesa out-of-pocket per spese mediche, ovvero di spesa con risparmi propri per la sanità.
In Europa, in media, il 75% delle spese mediche sono sostenute con risparmi propri, mentre il restante 25% è coperto dalle assicurazioni.
In Italia, invece, i cittadini usano i risparmi propri per sostenere il 90% delle spese mediche, con un utilizzo delle assicurazioni del solo 10%, molto più basso rispetto alla media europea.
Questo dato evidenzia lo scarso utilizzo di coperture sanitarie tra la popolazione italiana che è attualmente sotto-assicurata nel mercato sanitario, con un rapporto premi su prodotto interno lordo annuo nazionale dello 0,2% nel 2020, inferiore di oltre il 50% rispetto alla media europea che si attesta sullo 0,5% nello stesso anno.
Assistenza sanitaria: cresce la domanda ma cala l’offerta
Si potrebbe pensare che la suddetta circostanza sia dovuta ad un Sistema Sanitario Nazionale molto presente. In passato, in effetti, era così: l’Italia ha un Sistema Sanitario tra i più equi e solidali al mondo.
Tuttavia, se analizziamo l’andamento della domanda e dell’offerta sanitaria in Italia, ci rendiamo conto che la domanda di cure sanitarie – in futuro – crescerà, mentre l’offerta sanitaria – in termini di cure e investimenti – diminuirà, penalizzando il cittadino.
L’Italia, infatti, sta invecchiando: il 23% della popolazione ha oltre 64 anni, il che delinea un aumento della domanda di cure sanitarie nel prossimo futuro.
Tuttavia, la spesa totale in sanità è prevista in contrazione: ad oggi, il rapporto tra spesa totale in sanità (pubblica e privata) e prodotto interno lordo è pari al 9,7% (il 7,4% è privato e il 2,3% è pubblico).
Nei prossimi 5 anni, questo rapporto è previsto in diminuzione (6,3%), delineando una diminuzione di spese a sostegno della sanità.
Medici di base: previsto un forte calo
A riprova del suddetto calo di risorse, uno studio del CPI Observatory dell’Università Cattolica prevede una diminuzione dei medici di base che da 42.200 nel 2022 passeranno a 23.800 nel 2029, con un calo del 44% dell’organico causato da un eccesso di pensionamenti a fronte di ingressi limitati.
L’assenza dei medici di base nella vita del paziente – sia per la prevenzione che nel momento del bisogno – andrà quindi sempre più ad aumentare: in 5 anni, 14 milioni di italiani saranno senza medico di famiglia.
Polizza salute: i vantaggi di un’assicurazione privata
Quanto visto genera, ad esempio, insicurezza, solitudine, autoprescrizioni, errori di approccio e tanto altro; ma, soprattutto, favorisce un divario sempre più ampio tra chi può permettersi di affrontare costi sanitari importanti e chi invece deve cavarsela da solo.
Questi dati ci portano a pensare che, nel prossimo futuro, il sistema sanitario pubblico italiano potrà affaticarsi, rendendo la polizza salute per il cittadino sempre più una necessità.
Sottoscrivere una polizza salute, quindi, anche se non è obbligatorio, permette di tutelare se stessi e i propri cari in caso di malattia o infortunio, per usufruire di visite specialistiche, interventi chirurgici e degenze ospedaliere in strutture qualificate con tempi d’attesa inferiori.
Ad oggi, un’assicurazione privata è un valido alleato da affiancare al Servizio Sanitario Nazionale per avere cure più rapide ed efficaci in caso di necessità, ma è al contempo un investimento sulla prevenzione, visto che molte polizze prevedono check-up periodici.
Il ruolo chiave del digitale nel panorama assicurativo italiano
In un contesto in cui le assicurazioni salute acquistano sempre più importanza nella vita quotidiana dei cittadini, il mercato assicurativo si dimostra ancora troppo tradizionale, con processi interni complessi e manuali.
I prodotti assicurativi sono spesso governati da apparati contrattuali e flussi gestionali molto articolati, per lo più manuali, e quindi soggettivi.
Il lento e faticoso progresso non ha ancora prodotto semplicità, velocità, linearità, chiarezza, piacevole fruibilità in ogni fase della vita dell’assicurazione, dalla scelta, alla sottoscrizione, all’utilizzo, al momento del bisogno.
Questo è quello che ci si può aspettare, invece, dall’approccio tecnologico unito all’intima coniugazione dello stesso con la migliore tecnica assicurativa.
Insurtech in Italia: l’impatto delle tecnologie e del digitale
A conferma di quanto appena esposto, secondo una ricerca di EY e dell’Italian Insurtech Association (IIA) – dati 2021 – l’82% di dipendenti in ambito assicurativo riconosce la rilevanza crescente delle competenze tecniche e digitali.
Tuttavia, il 71% dei player in ambito assicurativo percepisce un gap proprio di queste competenze.
La suddetta ricerca – osserva Dealflower – “ha evidenziato come sia diventata una priorità per le compagnie assicurative ridurre il gap di competenze all’interno della filiera e avviare accordi con partner innovativi allo scopo di competere nello scenario attuale.
In particolare, il 45% del campione ha avviato collaborazioni con tech company, il 66% con enti accademici, il 59% con insurtech e il 34% con acceleratori o incubatori.
Le insurtech, inoltre, sono percepite dall’80% degli intervistati come un’opportunità per abilitare nuovi prodotti, nuovi processi e migliorarne l’efficienza”.
In aggiunta, l’evoluzione digitale e tecnologica diventa fondamentale alla luce di un consumatore sempre più digitale che oggi rappresenta il 42% del target assicurativo. Secondo le stime, entro dieci anni l’82% delle persone interessate a prodotti assicurativi sarà digitale.
La penetrazione di polizze digitali comincia perciò a farsi largo: secondo la ricerca IIA “Consumatore digitale: come evolve la propensione verso l’offerta assicurativa” – realizzata da IIA in partnership con Vite Sicure, Reale Mutua e I-arena – il 47% di chi ha comprato un’assicurazione nel 2021 ha scelto un’assicurazione digitale.
Per tale motivo, secondo IIA, le compagnie devono investire in programmi di education, rivolti sia ai lavoratori della filiera sia ai consumatori, che devono comprendere il valore di tali soluzioni.
Insurtech: la tecnologia per innovare e rinnovare
Il termine Insurtech, derivato dall’accostamento di “assicurazione” (insurance) e “tecnologia” (technology), si riferisce proprio all’utilizzo della tecnologia per “innovare e rivoluzionare i modelli di assicurazione tradizionali”.
In altre parole, con questa etichetta si intende la “digitalizzazione dei diversi processi assicurativi attraverso un nuovo approccio tecnologico che innova il mercato per migliorare i propri prodotti al fine di renderli più appealing e adatti alle nuove esigenze dei consumatori”.
Grazie alla digitalizzazione, infatti, è possibile “un aumento della penetrazione assicurativa su segmenti di clientela attualmente sottoassicurati, grazie a un’offerta più flessibile, più integrata, più economica e customer centric”.
Insurtech, un mercato in forte crescita
Quello dell’Insurtech è un mercato in crescita: il 2030 vedrà l’80% dei prodotti assicurativi pienamente abilitato a piattaforme digitali, un consumatore quasi completamente digitale, competenze in ambito assicurativo rinnovate e cambi di paradigmi operativi già realizzati con efficacia.
Possiamo ragionevolmente prevedere, senza rischio di smentita, che entro il 2030 la rivoluzione insurtech sarà terminata e tutto il mondo assicurativo sarà Insurtech.
Più in generale, nel 2030 il valore di tutta l’industria assicurativa nel mondo sarà cresciuta quasi del 100% rispetto ai numeri attuali, passando da 5,5 a 10 trilioni di dollari.
“Se a livello globale l’industria assicurativa raddoppierà in termini di premi nei prossimi 10 anni, si può prevedere una crescita del 30-40% dello stesso mercato in Italia”.
Da ciò consegue un atteso incremento degli investimenti in tecnologie e digitalizzazione: dopo circa 450 milioni di euro investiti nel 2022, è possibile prevedere un 2023 che tocchi il miliardo di euro.
La crescita sarà quindi progressiva, fino a raggiungere 5 miliardi di euro annui nel 2030 con un CAGR del 27%.
La digitalizzazione ha cambiato tutto: ora tocca alle assicurazioni
“In ciascuna singola industria, la digitalizzazione ha cambiato tutto: l’esperienza del consumatore, la catena del valore, gli equilibri competitivi. […] Non c’è dubbio che in questi anni sarà la volta delle assicurazioni” – sostengono Bradimante e Di Francesco.
La digitalizzazione del processo porta con sé diverse implicazioni: dal cambio di velocità, intesa come la riduzione del time to market, allo spostamento del valore sul cliente finale, che beneficia di maggiore offerta maggiore flessibilità, prezzi più convenienti e prodotti personalizzati sulla base delle sue esigenze.
L’uso della tecnologia implica, quindi, il ripensamento dell’intero sistema e la digitalizzazione di tutte le parti coinvolte.
Fra le diverse stime che l’industria assicurativa deve fronteggiare al fine di adeguarsi al nuovo contesto tecnologico e non perdere le opportunità generate dalla crescita del mercato, ci sono tre principali aspetti:
- l’accelerazione degli investimenti in tecnologia e start-up
- l’educazione del consumatore in ambito assicurativo
- lo sviluppo delle competenze tecniche e digitali di tutti: assicuratori, riassicuratori e intermediari.
Non siamo, quindi, di fronte a un semplice transfer da analogico a digitale, ma a un sostanziale cambiamento dell’industria assicurativa.
Entro pochi anni, grazie ai nuovi driver abilitanti dell’Insurtech, vedremo un mercato assicurativo italiano e globale più veloce e vicino al cliente finale, quindi finalmente customer centric, con un’offerta misurata e processi di profilazione, segmentazione e marketing più moderni e in linea con le best practices di customer approach.
Insurtech e Salute: il valore del digitale
Nello specifico del settore salute, nel breve periodo per i clienti privati la differenza la fanno velocità e trasparenza, con la possibilità di sottoscrivere una polizza in modo facile e gestire i sinistri digitalmente, avendo sempre una visuale di ciò che è coperto e cosa è stato già consumato in termini di copertura annuale.
Per le aziende invece, il valore del digitale risiede nel rendere maggiormente disponibile e fruibile il welfare aziendale, con tutto ciò che ci si aspetta in termini di coesione sociale, soddisfazione e fidelizzazione, andando a creare flussi automatizzati e unitarietà di processo, per quanto possibile, lì dove oggi la sottoscrizione e la gestione di una convenzione di assistenza sanitaria integrativa risulta particolarmente dispersiva e frammentata, tanto da richiedere mesi per la sola sottoscrizione.
Insurtech Salute: prodotti, servizi, vision e ambizione
“La spinta di tecnologie innovative e di customer journey digitali – affermano Bradimante e Di Francesco – stimoleranno la crescita di nuovi prodotti, soprattutto in ambito salute, per proporre offerte sempre più innovative e servizi a valore aggiunto al cliente e incentivare il passaggio ad un approccio di assistenza attiva from cure to care”.
L’Insurtech nel settore salute – secondo la vision di chi scrive – dovrebbe nascere proprio con questa ambizione: facilitare l’accesso alla salute e alle cure attraverso un servizio digitale semplice e trasparente.
Ciò viene fatto – in una prima fase – digitalizzando il processo di sottoscrizione, assunzione ed emissione della copertura e – in una seconda fase – attraverso l’integrazione di operatori verticali che possano garantire agli assicurati servizi sanitari utili quali, ad esempio, la possibilità di avere dei videoconsulti online, ma anche di prenotare visite mediche e gestire le proprie prescrizioni mediche.
Spesso è difficile capire cosa offre una polizza salute, il consumatore italiano sconta un forte gap di conoscenze nei confronti del mondo assicurativo: il 55% dei consumatori che hanno solo assicurazione RC auto e nient’altro – infatti, dichiara di non aver idea di cos’altro assicurare oltre l’auto.
Occorre mirare, perciò, a comunicare in maniera lineare e comprensibile il prodotto assicurativo, proponendo una soluzione trasparente e di facile utilizzo.
Futuro e prospettive dell’Insurtech per la Salute
Se, nel medio periodo, l’ambizione di un’assicurazione è quella di rendere semplice, di facile comprensione e facile sottoscrizione una polizza salute sia per i privati che per le aziende, nel lungo periodo, l’ambizione dovrebbe essere più grande.
La Salute, infatti, non è un privilegio per pochi, ma una necessità per tutti e l’assicurazione dovrà non solo coprire dal rischio di malattia ma favorire l’interazione tra paziente e sanità.
In futuro, portale e app dell’assicurazione sanitaria dovranno diventare il punto di riferimento per ogni problema o informazione relativa alla Salute.