“Le infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere presentano un significativo grado di obsolescenza e risultano carenti in molte strutture. Ciò rischia di compromettere la qualità delle prestazioni e l’efficienza del sistema, e può avere un effetto negativo sulla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario”. Questa la premessa alla base degli interventi previsti dal PNRR per la digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) di I e II livello.
In uno scenario di partenza in cui si ha la consapevolezza dell’obsolescenza e carenza di infrastrutture tecnologiche e si ha come obiettivo l’innalzamento delle qualità delle prestazioni e l’efficienza dell’intero sistema, risulta cruciale identificare gli interventi prioritari da attuare e misurare come questi hanno contributo ad innalzare la qualità dei servizi offerti.
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Il livello di maturità digitale e l’importanza dei sistemi EMR
Spinte dai finanziamenti PNRR, le aziende sanitarie si trovano ad affrontare una trasformazione senza precedenti verso l’adozione e l’integrazione dei sistemi informativi ospedalieri.
Questa transizione non solo rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficiente ed efficace delle informazioni cliniche, ma anche un banco di prova per la maturità digitale delle aziende sanitarie che non si limita alla semplice adozione di tecnologie avanzate, ma abbraccia un insieme complesso di fattori che vanno dalla cultura organizzativa alla formazione del personale, dalla sicurezza dei dati alla conformità normativa.
L’EMR (Electronic Medical Record) essendo “un’architettura orientata alla gestione integrata dei flussi informativi dell’area clinico-sanitaria di un’azienda con l’obiettivo di assicurare un governo complessivo del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale“ (Claudio Caccia, 2008), costituisce un elemento cruciale nella modernizzazione del settore sanitario, consentendo la gestione delle informazioni cliniche dei pazienti.
L’EMR comprende dati come la storia clinica dei pazienti, i risultati dei test diagnostici, le prescrizioni e il diario clinico, la registrazione e visualizzazione grafica dei parametri vitali, e tutte le altre informazioni utili al percorso di cura del paziente e tali informazioni sono rese accessibili ai professionisti sanitari autorizzati all’interno di un’organizzazione sanitaria.
L’EMR si pone al centro del sistema informativo ospedaliero sanitario e deve dialogare in modo sicuro e secondo gli standard di riferimento (HL7/FHIR) ed attraverso l’ESB (Enterprise Service Bus) o API Gateway con gli altri sistemi ausiliari e dipartimentali che compongono l’ecosistema del sistema informativo ospedaliero:
- Laboratorio Analisi (LIS)
- Radiologia (RIS-PACS)
- Accettazione Dimissione e Trasferimento (ADT)
- Anagrafica Centralizzata (MPI)
- Blocco Operatorio
- Pronto Soccorso
- Gestione posti letto
- Order Entry
- Prescrizione e Somministrazione
- Servizi di Farmacia
- Clinical Data Repository (CDR).
Considerata la centralità di tale componente, come misurare il grado di maturità ed il livello di adozione di tale soluzione all’interno di una struttura sanitaria?
L’HIMSS (Healthcare Information and Management Systems Society) – organizzazione senza scopo di lucro che si concentra sull’uso dell’Informatica e della Tecnologia dell’informazione nel settore sanitario – ha sviluppato un modello per valutare la maturità ed il livello di adozione di un EMR: il modello HIMSS/EMRAM (Healthcare Information and Management Systems Society – Electronic Medical Record Adoption Model).
Tale modello fornisce una scala graduata di 8 livelli di maturità (0-7), che rappresentano il percorso evolutivo verso un ambiente sanitario completamente digitalizzato e integrato.
Questi livelli rappresentano una progressione graduale verso un ambiente sanitario sempre più digitalizzato, integrato ed efficiente nell’uso delle tecnologie dell’informazione con l’obiettivo di:
- Aumentare la sicurezza dei pazienti
- Aumentare la soddisfazione dei pazienti
- Supportare il lavoro dei clinici
- Migliorare la sicurezza dei dati
- Garantire lo scambio delle informazioni fra tutti gli operatori sanitari in forma strutturata.
L’utilizzo di tale modello HIMSS/EMRAM ha anche il beneficio di poter confrontare l’adozione dell’EMR in Italia con altre nazioni e di guidare gli investimenti per migliorare i servizi sanitari affidandosi a best practice.
Il Ministero della Salute ha adottato tale modello per la valutazione del livello di digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) e della congruità degli investimenti PNRR.
Oltre la rilevazione HIMMS/EMRAM, il Ministero ha previsto anche una Survey Custom PNRR che conferma ed approfondisce le scale di classificazione del livello di informatizzazione delle strutture ospedaliere del Ministero della Salute.
La prima fase di valutazione del livello di maturità digitale dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) è praticamente conclusa, le strutture sanitarie hanno consapevolezza di dove si trovano rispetto ai livelli HIMSS/EMRAM ed alla Survey Custom PNRR e sono in corso i progetti di trasformazione digitale.
A giugno 2025 sarà effettuata una seconda misurazione per verificare il livello di maturità digitale raggiunto a fronte degli investimenti abilitati dai fondi PNRR dedicati alla digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA).
La sfida che hanno le aziende sanitarie da qui a giugno 2025 (praticamente, un anno!) è la realizzazione delle progettualità avviate e puntare ad un sostanziale innalzamento del livello di maturità digitale ed ad un conseguente innalzamento della qualità e sicurezza dei servizi forniti ai cittadini, con la consapevolezza che non si tratta solo di installare ed attivare una nuova cartella clinica elettronica o un nuovo sistema ancillare, ma si tratta – soprattutto – di adozione e diffusione di tali sistemi all’interno delle aziende sanitarie, alla misurazione del grado di soddisfazione nel loro utilizzo da parte del personale sanitario e dei pazienti stessi, all’interoperabilità con meccanismi ed architetture standard ed alla sicurezza informatica.
Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA): la CCE elemento trainante. Non un Prodotto, ma un Servizio
L’adozione di una soluzione Electronic Medical Record (EMR) rappresenta una svolta significativa per qualsiasi azienda sanitaria che ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la qualità e la sicurezza dell’assistenza ai pazienti.
La Cartella Clinica Elettronica, vista come subset di un sistema EMR complessivo, è l’elemento trainante del processo di digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA).
Diverse Aziende, spinte dai finanziamenti PNRR, stanno adottando una soluzione di CCE o rinnovando la soluzione esistente.
Il processo di adozione di una CCE è complesso ed è essenziale approcciarne l’adozione non come pacchetto software da installare e mettere a disposizione degli utenti a cura dei sistemi informativi aziendali ma come servizio che intercetta i bisogni degli stakeholder (la direzione sanitaria, i clinici, gli amministrativi). Queste figure vanno coinvolte in ogni fase del processo di adozione, dall’analisi dei requisiti fino alla piena diffusione all’interno dei reparti.
Di seguito, un approccio per l’adozione della Cartella Clinica Informatizzata che tiene conto delle esigenze di tutte le parti interessate, presentando vari scenari di avvio.
- Analisi dei requisiti e dei processi: coinvolgimento delle parti interessate
L’adozione di una soluzione di CCE deve necessariamente partire dall’analisi approfondita dei requisiti e dei processi. Spesso, si parte dalla scelta del prodotto per poi adattarlo ai requisiti specifici dell’organizzazione. Il progetto di Cartella Clinica Elettronica non è un progetto dei sistemi informativi ma è un progetto che deve partire dalla direzione aziendale, la direzione sanitaria in primis e, a seguire, ovviamente, la componente amministrativa ed il controllo di gestione, quindi i sistemi informativi.
Nella stesura dei requisiti funzionali, seguire la metodologia del framework HIMSS EMRAM aiuta a garantire che questa fase sia guidata da una valutazione completa delle esigenze dell’organizzazione e dei flussi di lavoro esistenti e che gli obiettivi specifici della digitalizzazione siano obiettivi misurabili e allineati con le aspettative di tutti gli stakeholder coinvolti.
In questa fase, e preliminarmente al disegno dell’architettura complessiva della soluzione, è necessario prestare particolare attenzione ai seguenti aspetti:
- sicurezza, compliance normativa e privacy che vanno integrati come requisiti fondamentale in tutte le fasi del processo (privacy by design e privacy by default)
- interoperabilità ed integrazione con il resto dei dipartimentali (adottando gli standard di interoperabilità HL7 o FHIR)
- Usabilità, rispetto dei criteri di user experience, utilizzo della soluzione in mobilità e su diversi tipi di dispositivi.
- Installazione e configurazione: personalizzazione per le esigenze organizzative
Dopo aver identificato i requisiti, è il momento di selezionare e configurare la soluzione di CCE più adatta. In questa fase, seguire la metodologia dell’approccio Agile può facilitare il processo, consentendo una maggiore flessibilità, collaborazione e ottimizzazione dei processi. Per la software selection è importante definire una matrice di valutazione e poter effettuare delle POC (Proof Of Concept), ed ancora una volta il coinvolgimento attivo delle parti interessate è fondamentale per garantire che i sistemi selezionati vengano poi configurati in modo ottimale per soddisfare le esigenze cliniche, amministrative e tecnologiche dell’organizzazione.
- Test e collaudo: garantire la qualità e la sicurezza
Prima dell’avvio, è essenziale condurre test e collaudi approfonditi per garantire che il sistema funzioni correttamente, che sia conforme agli standard di qualità e sicurezza richiesti e che dialoghi con il resto dell’ecosistema che costituisce il Sistema Informativo Ospedaliero.
In questa fase vanno previsti i test funzionali per assicurare il rispetto dei requisiti utenti, i test non funzionali per testare prestazioni, usabilità ed affidabilità ed i test sulla sicurezza del software
- Formazione e adozione: supporto per un cambiamento culturale
Prima dell’avvio in produzione, va predisposto ed attuato un piano di formazione su come utilizzare il sistema in modo efficace. Coinvolgere gli utenti finali durante la fase di formazione può aiutare a identificare le esigenze degli utenti ed eventualmente adattare il sistema di conseguenza. Durante questa fase, è importante considerare vari scenari di avvio, adottando un approccio graduale per garantire una transizione fluida verso il nuovo sistema.
- Ottimizzazione continua: promuovere l’innovazione e il miglioramento
L’adozione di una soluzione di CCE rappresenta solo l’inizio del viaggio verso un sistema sanitario più efficiente e orientato al paziente. È fondamentale continuare a coinvolgere attivamente la direzione sanitaria, i clinici e gli amministrativi nel processo di ottimizzazione continua, identificando opportunità per migliorare l’usabilità, l’efficienza e l’efficacia del sistema nel supportare le decisioni cliniche e amministrative.
In conclusione, l’adozione di una soluzione di Cartella Clinica Elettronica richiede un impegno totale da parte di tutte le parti interessate, dalla direzione sanitaria ai clinici e al personale amministrativo.
Seguire la metodologia delle best practice finora menzionate durante l’adozione di una soluzione CCE o di un sistema EMR può massimizzare il valore dell’investimento tecnologico e migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’assistenza ai pazienti.
Il valore aggiunto della Digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA)
L’implementazione della CCE è un tassello importante nel piano di digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) e porta con sé un insieme di benefici significativi non solo per i pazienti, ma anche per gli operatori sanitari e l’intero sistema sanitario. Analizziamoli in dettaglio:
- Per gli Operatori Sanitari: un cambiamento rivoluzionario
Gli operatori sanitari sono la spina dorsale del sistema sanitario, e la digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) offre loro strumenti potenti per ottimizzare il lavoro quotidiano.
Ad esempio, la già analizzata Cartella Clinica Elettronica Integrata (CCE).
L’implementazione di soluzioni di telemedicina nei DEA riduce il bisogno di trasferimenti non necessari e permette consultazioni specialistiche a distanza, alleggerendo il carico di lavoro degli operatori e migliorando la loro capacità di gestire le emergenze. Queste innovazioni non solo aumentano l’efficienza, ma migliorano anche la soddisfazione lavorativa, riducendo i livelli di stress e i casi di burnout tra il personale.
- Per il Sistema Sanitario: efficienza, sostenibilità e qualità
La digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) porta vantaggi significativi anche a livello sistemico, introducendo maggiore efficienza e sostenibilità.
La capacità di gestire in modo più efficace i flussi di pazienti e di predire i picchi di affluenza tramite l’analisi dei dati consente una migliore allocazione delle risorse, riducendo sprechi e costi.
Le piattaforme di coordinamento delle cure migliorano l’integrazione tra i diversi livelli assistenziali, assicurando un percorso di cura più fluido e riducendo il rischio di ricoveri non necessari o duplicazioni di servizi.
Inoltre, l’adozione di soluzioni digitali contribuisce a migliorare la qualità complessiva dell’assistenza, rendendo i processi più trasparenti e monitorabili e aumentando la sicurezza del paziente attraverso la riduzione dei margini di errore.
- Per i pazienti: accesso rapido, cure personalizzate e maggiore soddisfazione
I benefici più diretti e tangibili della digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) si riflettono sull’esperienza del paziente. L’accesso rapido a cure specialistiche attraverso la Telemedicina, insieme a sistemi di triage digitale che garantiscono una gestione prioritaria dei casi più gravi, riduce significativamente i tempi di attesa, un aspetto cruciale in contesti di emergenza.
La digitalizzazione, inoltre, consente una maggiore personalizzazione delle cure, grazie alla disponibilità di dati completi e aggiornati che supportano decisioni cliniche informate. Questo non solo migliora l’efficacia delle cure ricevute, ma aumenta anche la soddisfazione dei pazienti, che si sentono più ascoltati e coinvolti nel proprio percorso di cura.
Verso un approccio olistico nella digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA)
Il successo di un progetto di digitalizzazione dei DEA dipende dalla capacità di integrare le tecnologie nella pratica clinica quotidiana nel pieno rispetto delle esigenze umane, per questo non deve essere considerato come un processo meramente tecnologico. Va affrontato con una pianificazione accurata, un approccio olistico e un impegno costante verso l’innovazione, fondamentale per realizzare i benefici della digitalizzazione nel settore delle emergenze sanitarie.
Quando parliamo dell’introduzione della digitalizzazione nei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA), ci riferiamo a qualcosa di molto più ampio e profondo della semplice implementazione di nuove tecnologie. Un approccio olistico, in questo contesto, significa abbracciare una visione complessiva, che prende in considerazione tutte le sue dimensioni: dalle persone ai processi, dalle tecnologie all’ambiente circostante.
Iniziando dalle persone, sia gli operatori sanitari che i pazienti e i loro familiari, questo approccio pone al centro le loro esigenze, aspettative e preoccupazioni. L’intento è rendere il processo non solo efficiente, ma anche umano ed empatico, creando un’esperienza positiva per tutti coloro che sono coinvolti.
Ma un approccio olistico non si ferma qui. Va oltre e si estende all’ottimizzazione dei processi esistenti. Non si tratta soltanto di aggiungere nuova tecnologia su quella vecchia, ma di rivedere e migliorare i flussi di lavoro per assicurarsi che siano il più efficienti ed efficaci possibile, in linea con le nuove soluzioni tecnologiche. Questo comporta la riduzione dei tempi di attesa e il miglioramento della qualità dell’assistenza.
La tecnologia, naturalmente, gioca un ruolo fondamentale. Tuttavia, la scelta delle soluzioni tecnologiche non deve essere guidata solo dalle ultime innovazioni, ma da ciò che meglio si adatta al contesto specifico dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA), considerando le necessità reali e la capacità di adattamento a future esigenze. E questo implica una visione lungimirante, che anticipa i cambiamenti e si prepara ad accoglierli.
Anche l’ambiente fisico e le strutture in cui il personale e i pazienti interagiscono sono parte di questo approccio. L’obiettivo è adattare lo spazio per massimizzare l’efficacia delle tecnologie digitali, migliorando contestualmente l’esperienza di tutti.
Infine, non possiamo ignorare l’importanza della cultura organizzativa. Promuovere un clima che accoglie l’innovazione, il cambiamento e il miglioramento continuo è essenziale per il successo di ogni processo di digitalizzazione. Una cultura che guarda al futuro, aperta alle possibilità e pronta ad abbracciare nuove sfide.
Un approccio olistico alla digitalizzazione, quindi, è molto più che la mera introduzione di nuovi strumenti tecnologici. È creare un ecosistema in cui tecnologia, persone, processi e ambiente lavorano insieme armoniosamente, mirando a migliorare l’efficienza operativa e la qualità dell’assistenza, e a rendere l’esperienza di tutti i soggetti coinvolti la migliore possibile.
Digitalizzazione dei DEA: un viaggio verso la Sanità del futuro
L’impegno verso la digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA) è un viaggio complesso che richiede una pianificazione attenta e un coinvolgimento multidisciplinare.
Attraverso un approccio olistico e l’adozione di best practice, è possibile realizzare i benefici della digitalizzazione, migliorando l’efficienza operativa e la qualità dell’assistenza.
La digitalizzazione, una volta realizzata, diventa irreversibile e, dopo poco tempo, gli utilizzatori non vorranno più tornare al metodo precedente.
Questo processo non solo risponde alle esigenze attuali, ma pone le basi per un sistema sanitario futuro orientato all’eccellenza nella cura e nel servizio al cittadino.