Uno studio statunitense suggerisce che un avanzato sistema di Intelligenza Artificiale potrebbe essere cruciale nell’identificazione precoce della forma più diffusa di tumore al pancreas.
Questo tipo di tumore è notoriamente difficile da diagnosticare in fase iniziale, il che ha portato, in genere, a tassi di sopravvivenza molto bassi.
Una collaborazione tra il MIT Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory di Cambridge e il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, entrambi nel Massachusetts, ha portato alla creazione di un sistema AI capace di valutare la probabilità che un paziente sviluppi l’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC).
Questa innovazione ha mostrato prestazioni superiori rispetto agli standard diagnostici attuali e, in futuro, potrebbe essere implementata clinicamente per identificare i pazienti a rischio, facilitando interventi tempestivi e potenzialmente salvavita.
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Tumore al pancreas: i modelli di Intelligenza Artificiale
La ricerca, pubblicata su eBioMedicine, mira a sviluppare un modello predittivo del rischio di PDAC nei successivi 6-18 mesi, aumentando così le possibilità di diagnosi e trattamento precoci.
Il sistema, chiamato Prism, si compone di due modelli AI.
Il primo utilizza reti neurali per analizzare variabili come età, storia clinica e risultati dei test dei pazienti per calcolare un punteggio di rischio individuale.
Il secondo impiega un algoritmo più semplice ma opera con gli stessi dati.
Entrambi i modelli sono stati alimentati con dati anonimizzati estratti da 6 milioni di cartelle cliniche elettroniche, inclusi oltre 35mila casi di PDAC, raccolti da 55 ospedali americani.
I ricercatori hanno utilizzato questi modelli per valutare periodicamente il rischio dei pazienti ogni 90 giorni, continuando fino alla diagnosi finale o fino all’esaurimento dei dati disponibili.
Durante lo studio, il team ha monitorato i partecipanti dal momento della prima valutazione del rischio fino a 18 mesi dopo l’ultima valutazione per determinare se fosse stata diagnosticata la presenza del PDAC.
I vantaggi rispetto alle tecniche finora in uso
Rispetto ai metodi tradizionali, la rete neurale centrale dello studio ha identificato il 35% dei pazienti che hanno sviluppato il tumore come ad alto rischio da 6 a 18 mesi prima della loro diagnosi effettiva.
Ciò rappresenta un miglioramento significativo, dato che, attualmente, non esistono protocolli standardizzati per lo screening del tumore al pancreas simili a quelli esistenti per altri tipi come quello al seno o al colon.
Lo studio è retrospettivo e analizza dati preesistenti nei sistemi informativi ospedalieri americani e si affida ai suoi modelli per fare previsioni sulla malattia.
L’Intelligenza Artificiale per prevenire il tumore al pancreas: un importante passo avanti
Questo lavoro rappresenta quindi un passoavanti significativo nella tecnologia AI applicata alla Medicina e, in particolare, nella prevenzione del tumore al pancreas mediante tecniche di Intelligenza Artificiale.
In passato, infatti, altri modelli AI costruiti con dati specifici non erano altrettanto efficaci quando applicati a differenti contesti ospedalieri. La vasta gamma di dati utilizzata in questo caso offre speranze che il modello possa funzionare efficacemente attraverso diverse organizzazioni sanitarie senza essere vincolato a specifiche condizioni localizzate.
Prism potrebbe essere impiegato in futuro sia per selezionare i pazienti da sottoporre a test specifici sia per offrire uno screening più esteso attraverso esami del sangue o della saliva che potrebbero indicare la necessità di ulteriori test.
L’Intelligenza Artificiale per la diagnosi precoce del tumore al pancreas: il progetto dell’Ospedale Cardarelli
“L’Intelligenza Artificiale può interpretare le immagini TAC del pancreas, vedendo un tumore duttale che il medico potrebbe non diagnosticare quando troppo piccolo, sfuggendo alla diagnosi precoce.
L’esame TAC consente una diagnosi accurata di carcinoma duttale al pancreas, ma nei casi di neoplasie di dimensioni inferiori ai 2 centimetri non sono identificabili”.
È quanto affermato di recente da Marco Di Serafino – Direttore facente funzione dell’Uoc Radiologia dell’Aorn A. Cardarelli – e reso noto da Ansa – intervenuto alla terza edizione del meeting “Grandi Ospedali”, riguardo al progetto in corso all’Ospedale Cardarelli di Napoli sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
“Il carcinoma duttale del pancreas – ha spiegato la dottoressa Luigia Romano – Direttore dell’UOC Radiologia Generale e di Pronto Soccorso del Cardarelli – è molto difficile da diagnosticare quando ha piccole dimensioni. Il modello di AI che ha implementato il Dipartimento (di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università Federico II, ndr.) in collaborazione con la nostra Radiologia, tuttavia, riesce a interpretare le immagini TAC, svelando la presenza di eventuali neoplasie anche se di misure ridotte. Ogni anno, in Italia, vengono accertati circa 14mila carcinomi duttali del pancreas per i quali, purtroppo, la diagnosi è spesso tardiva. Si comprende, allora, come l’applicazione di questa tecnologia che ci permette di accertare un tumore già in fase precoce, possa far intravedere un cambio di prospettiva in termini di tempestività delle cure da prestare al paziente”.