Sanità Digitale

PDTA digitali: la chiave per un Sistema Sanitario integrato e innovativo



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I Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali digitali rappresentano un’opportunità unica per il sistema sanitario italiano. Per garantire il successo di questi modelli, però, è fondamentale adottare un approccio integrato che tenga conto di tutti gli aspetti organizzativi, tecnologici e clinici e che promuova un coinvolgimento attivo dei pazienti

Pubblicato il 13 gen 2025

Sara Vigevani

Consultant – Healthcare Innovation P4I

Marco Spadari

Consultant "Healthcare Innovation" P4I

Mjriam Di Costanzo

Business Analyst Healthcare Innovation P4I

Eleonora Grosso

Associate Partner – Healthcare Innovation P4I

Marco Paparella

Partner P4I – Practice “Healthcare Innovation”



PDTA digitali

L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche stanno modificando profondamente il panorama sanitario italiano.
Secondo l’ISTAT, la popolazione over 65 è in costante aumento e oltre la metà degli anziani soffre di una o più patologie croniche, come indicato dai dati PASSI d’Argento (2022-23).
Questa situazione ha portato alla necessità di ripensare i modelli di cura, puntando su strumenti organizzativi e tecnologici che permettano una gestione più efficace della cronicità e delle cure a domicilio, coinvolgendo attivamente i cittadini nei loro percorsi di salute.

Iniziative nazionali per la gestione della cronicità

L’Italia si trova in una fase cruciale per la riorganizzazione dei servizi di gestione delle patologie croniche. Il Piano Nazionale Cronicità (PNC, 2016) e il Decreto Ministeriale 77 del 2022 (DM 77/2022) stabiliscono le linee guida per migliorare l’assistenza territoriale e potenziarla tramite modelli digitali.

A supporto di queste riforme, il PNRR, attraverso la Missione 6 Salute, mette a disposizione finanziamenti rilevanti per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con particolare attenzione alla sanità territoriale, all’assistenza domiciliare e alla Telemedicina. L’obiettivo è garantire un approccio integrato che promuova la collaborazione tra ospedale e territorio e offra al paziente la continuità assistenziale.

Il PNC adotta un approccio centrato sulla persona e sottolinea l’importanza di definire Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) integrati tra ospedale e territorio, promuovendo l’uso di tecnologie digitali per favorire l’efficienza e la qualità delle cure.
In un secondo momento, il DM 77/2022 ha posto l’attenzione sullo sviluppo di strutture di prossimità, come la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità, per avvicinare il Sistema Sanitario Nazionale ai pazienti, rendendo più semplice l’accesso ai servizi.

PDTA: definizione e sistemi informativi a supporto

Il Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa 2019-2021 (PNGLA), definisce il PDTA come una “sequenza predefinita, articolata e coordinata di prestazioni erogate a livello ambulatoriale e/o di ricovero e/o territoriale, che prevede la partecipazione integrata di diversi specialisti e professionisti (oltre al paziente stesso), a livello ospedaliero e/o territoriale, al fine di realizzare la diagnosi e la terapia più adeguate per una specifica situazione patologica o anche l’assistenza sanitaria necessaria in particolari condizioni della vita, come ad esempio la gravidanza e il parto”.

Il PDTA può articolarsi sia a livello regionale (Model Pathway) che a livello aziendale (Operative pathway) e si configura, dunque, come percorso che adotta un approccio multidisciplinare in cui il paziente transita attraverso diversi setting di cura e si interfaccia con una pluralità di attori (ad esempio: medici, infermieri, associazione pazienti, assistenti sociali, farmacisti…).

Affinché questa complessità possa essere gestita, l’implementazione del PDTA non può prescindere da strumenti informativi che garantiscano l’integrazione e il coordinamento tra tutti gli attori coinvolti, sia a livello ospedaliero (es. specialisti) che territoriale (es. MMG).
L’obiettivo principale è offrire al paziente un percorso assistenziale che rispetti le linee guida cliniche e che sia allo stesso tempo adattato al contesto locale, alle risorse disponibili e ai bisogni dei pazienti.

Nel tempo, i sistemi informativi a supporto dei PDTA per la gestione delle informazioni cliniche si sono evoluti fino a integrarsi con la Cartella Clinica Elettronica (CCE), creando così gli eClinical Pathway. Questi strumenti digitali facilitano l’accesso e la sistematizzazione dei dati, promuovendo l’aderenza ai percorsi assistenziali e riducendo la variabilità indesiderata delle cure.
Negli ultimi anni, il focus è passato alla gestione territoriale dei PDTA, favorendo la collaborazione multidisciplinare e la comunicazione tra i professionisti e garantendo continuità tra ospedale e territorio per una visione integrata del percorso del paziente.

Le fasi di progettazione di un PDTA

La progettazione di un PDTA segue diverse fasi, che vanno dall’analisi iniziale alla gestione del cambiamento fino al monitoraggio dei risultati; in particolare:

  1. Analisi del contesto: prevede la comprensione del contesto locale e l’identificazione dei bisogni di salute della popolazione target. I sistemi informativi supportano l’analisi attraverso strumenti di stratificazione della popolazione, consentendo una pianificazione accurata delle risorse per rispondere ai bisogni specifici del territorio;
  2. Progettazione del PDTA: prevede la definizione degli aspetti clinici e organizzativi del PDTA da parte del gruppo di lavoro, attraverso la contestualizzazione delle linee guida. I sistemi informativi contribuiscono facilitando la progettazione dei percorsi e garantendo che tutte le informazioni siano facilmente accessibili e coordinate;
  3. Implementazione e gestione del cambiamento: prevede l’utilizzo delle opportune leve organizzative per l’adozione del PDTA al fine di orientare le azioni degli attori coinvolti e ottenere i risultati attesi, introducendo momenti specifici di formazione continua. I sistemi informativi agevolano questo processo grazie alla gestione integrata delle informazioni cliniche, permettendo di inserire i pazienti nei PDTA, eseguire valutazioni multidimensionali, registrare parametri clinici e gestire richieste di esami e consulenze, favorendo la collaborazione tra ospedale e territorio;
  4. Monitoraggio dei risultati: prevede la valutazione periodica dell’aderenza al PDTA, grazie alla misurazione di indicatori di performance clinica e organizzativa. In questa fase, i sistemi informativi, con strumenti di Business Intelligence e reporting, permettono di monitorare l’aderenza ai percorsi in tempo reale, individuando eventuali scostamenti e facilitando il miglioramento continuo del percorso di cura.

La certificazione dei PDTA

È un ulteriore passo verso la standardizzazione e l’ottimizzazione dei percorsi assistenziali.
La certificazione garantisce che un PDTA rispetti criteri di qualità riconosciuti e che sia progettato secondo le migliori pratiche cliniche e le linee guida di riferimento. Questo processo contribuisce a incrementare la fiducia dei pazienti e a migliorare la trasparenza dei processi assistenziali. Inoltre, la certificazione rappresenta una tutela per l’organizzazione sanitaria e per il personale, poiché dimostra l’aderenza a standard di qualità che riducono i rischi legali e professionali, favorendo un ambiente di lavoro più sicuro e controllato.

Gli schemi di certificazione prevedono la valutazione documentale del PDTA e audit periodici per assicurare il mantenimento degli standard.

Il sistema gestionale

Un sistema gestionale per i PDTA rappresenta un supporto essenziale per l’applicazione e la personalizzazione dei percorsi assistenziali, soprattutto per pazienti con multi-morbilità.
Questo tipo di sistema, applicabile a tutti i pazienti, inclusi quelli seguiti tramite Telemedicina, consente di disegnare e modificare i workflow, delineare i profili paziente in base alle informazioni cliniche e programmare in modo semi-automatico il piano di cura.
Tra le sue funzioni principali, vi è la gestione delle risorse e dei compiti tra i vari professionisti coinvolti, che facilita la definizione del team di cura e garantisce l’aderenza al PDTA.
Inoltre, il sistema permette il tracciamento dello stato di avanzamento del percorso e il monitoraggio degli indicatori di performance, rendendo più efficiente e coordinata la gestione dei PDTA.

Orchestratore: cos’è e in cosa differisce dal gestionale

L’orchestratore dei PDTA rappresenta un sistema più avanzato rispetto ai “tradizionali” sistemi gestionali, poiché coordina in modo integrato tutte le fasi e gli attori del percorso assistenziale.
A differenza del gestionale, che si concentra appunto sulla gestione del singolo paziente e delle attività quotidiane, l’orchestratore centralizza e ottimizza la collaborazione tra ospedale e territorio, personalizzando i percorsi in base alle esigenze complesse e agevolando l’operatività aziendale nell’implementazione dei PDTA attraverso l’assegnazione e il monitoraggio dei task. Questo sistema consente anche una comunicazione multidisciplinare continua, garantendo una visione unificata e strategica per la continuità e qualità delle cure.

La Telemedicina nei PDTA

Uno sviluppo particolarmente rilevante all’interno dei PDTA è rappresentato dalla Telemedicina.
I servizi di Televisita, Teleconsulto, Telemonitoraggio e Teleassistenza hanno reso possibile un modello di cura a distanza che si adatta alle esigenze dei pazienti cronici, migliorando la qualità della loro vita.
La Telemedicina consente un monitoraggio continuo dei pazienti, garantendo interventi tempestivi nelle fasi di follow-up e riducendo le barriere geografiche, favorendo l’accesso anche alle persone in aree remote e avvicinando le cure al domicilio del paziente.

L’implementazione della Telemedicina nei PDTA richiede un’infrastruttura tecnologica solida e sicura per la gestione dei dati clinici, in conformità con le normative sulla privacy (es. GDPR). Inoltre, l’integrazione della Telemedicina richiede la formazione di team multidisciplinari che possano coordinare e supervisionare l’erogazione dei servizi da remoto, assicurando che ogni paziente riceva l’assistenza più appropriata.

PDTA digitali: sfide, futuro e prospettive

L’introduzione dei PDTA digitali e dei servizi di Telemedicina rappresenta un’opportunità unica per il sistema sanitario italiano. Questi strumenti consentono, infatti, di affrontare le sfide legate alla cronicità e all’invecchiamento della popolazione con un approccio innovativo, migliorando la qualità e l’efficacia delle cure.

Tuttavia, per garantire il successo di questi modelli, è fondamentale adottare un approccio integrato che tenga conto di tutti gli aspetti organizzativi, tecnologici e clinici e che promuova un coinvolgimento attivo dei pazienti.

Il futuro dei PDTA si orienta verso modelli sempre più personalizzati e multidisciplinari, che sfruttano le tecnologie digitali per offrire un’assistenza sanitaria di qualità, anche a distanza.

In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale può giocare un ruolo cruciale nel supportare la gestione della comorbilità, facilitando l’analisi e l’integrazione dei dati complessi relativi a pazienti con patologie multiple. L’AI può infatti contribuire a ottimizzare i percorsi di cura, identificando le interazioni tra le diverse patologie e personalizzando i trattamenti del paziente, migliorando così l’efficacia degli interventi e riducendo il rischio di complicanze. Grazie a questi sviluppi, i pazienti con patologie complesse o con multi-morbidità potranno beneficiare di percorsi di cura ottimizzati e più vicini alle loro esigenze, rendendo il sistema sanitario più efficiente e accessibile a tutti.

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