Linee guida

Fascicolo Sanitario Elettronico: stato dell’arte e obiettivi da raggiungere

Il FSE è uno dei pilastri della Sanità Digitale e dalla sua corretta evoluzione ed attuazione dipende lo stato di Salute dei cittadini e dello stesso SSN. Ecco cosa prevedono le nuove Linee Guida pubblicate dal Ministero della Salute

Pubblicato il 26 Set 2022

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Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è uno dei pilastri della Sanità Digitale.
Insieme alla ricetta dematerializzata e alla Telemedicina, si colloca tra gli interventi di innovazione e transizione digitale del nostro Paese.

Ogni Regione e Provincia Autonoma ha la responsabilità di sviluppare il proprio FSE secondo specifiche linee di indirizzo elaborate dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Di recente, l’AgID ha pubblicato l’aggiornamento della documentazione tecnica per l’interoperabilità tra i sistemi regionali dei fascicoli sanitari.

Inoltre, ancor più di recente, il Ministero della Salute – in sintonia con il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale le nuove Linee Guida per l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Come potenziare il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico

Ad oggi – secondo quanto riportato dalle suddette Linee Guida – il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) ha i seguenti limiti:

  • Non fornisce ancora una rappresentazione puntuale delle condizioni di salute dell’assistito, del contesto sociosanitario e dei piani socioassistenziali
  • Non è ugualmente alimentato in tutte le Regioni, limitando di molto la sua fruibilità come strumento di diagnosi, cura e prevenzione.

Per questo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) interviene per potenziare il FSE con 4 obiettivi:

  1. Accesso: creare un FSE omogeneo sul territorio nazionale che rappresenti l’unico ed esclusivo punto di accesso per gli assistiti ai servizi del SSN
  2. Integrazione: rendere il FSE uno strumento efficace per la diagnosi e la cura, che condivida i dati clinici rilevanti tra professionisti e strutture sanitarie (sia pubbliche che private), garantisca continuità assistenziale sul territorio, sia utile alla gestione dei pazienti cronici e si integri con le farmacie nella definizione del piano terapeutico
  3. Personalizzazione: aumentare la qualità e numerosità dei dati clinici presenti nel FSE per contribuire alla capacità di diagnosi e cura personalizzata da parte dei professionisti sanitari
  4. Policy: creare una base di conoscenza sullo stato di salute della popolazione che concorra a fornire informazioni alle istituzioni sanitarie per supportarle nella definizione e attuazione delle politiche di prevenzione, programmazione sanitaria e governo, e agli enti di ricerca per l’attività di ricerca medica e biomedica.

Secondo le “Linee Guida”, l’intervento di rafforzamento del FSE risponde alle 4 sfide strutturali del Sistema Sanitario Nazionale analizzate di seguito.

1 – Il progressivo invecchiamento demografico

Il progressivo invecchiamento della popolazione implica un crescente numero di cittadini non auto-sufficienti e di pazienti che tendono a sviluppare patologie croniche. Queste affliggono oggi 23,5 milioni di cittadini in Italia – di cui 12,5 milioni affetti da multi-cronicità – e assorbono 67 miliardi di euro della spesa sanitaria a carico del SSN, ossia circa il 60% della spesa complessiva  (dati: Rapporto Osservatorio Salute 2019).

Per fronteggiare tale situazione è necessario:

  • Potenziare le funzioni di prevenzione nei vari livelli del SSN (Aziende Sanitarie, Regioni, Ministero) al fine di intercettare con anticipo l’insorgere di potenziali patologie acute gravi e/o croniche
  • Rafforzare l’integrazione tra ospedale e territorio attraverso la condivisione dei dati clinici tra gli operatori sanitari e sociosanitari per garantire continuità di cura e assistenza anche a domicilio
  • Potenziare la collaborazione tra cure primarie e cure specialistiche per far fronte all’aumentata domanda di prestazioni specialistiche
  • Aumentare il livello di personalizzazione delle cure sulla base dell’accesso continuativo ai dati relativi alle caratteristiche e condizioni di salute del cittadino assistito.

2 – Il divario territoriale nell’accesso alle cure

In Italia, si riscontra ad oggi un grande divario territoriale di accesso e qualità delle prestazioni. Gli italiani tendono quindi a muoversi sempre di più tra le regioni per ottenere l’assistenza sanitaria di cui necessitano (dati relativi alla mobilità passiva per l’anno 2019 dell’Osservatorio GIMBE).

Per invertire tale tendenza sono necessari:

  • Il potenziamento e l’integrazione dei servizi sanitari di prossimità, quali case della comunità, ospedali di comunità, cure intermedie, cure domiciliari, servizi sociali e maggior ricorso alla Telemedicina
  • L’erogazione di servizi di sanità digitale che rendano omogenea l’esperienza del cittadino nell’interazione con il SSN e forniscano una visione integrata dell’offerta di servizi sanitari presenti sul territorio nazionale.

3 – La proliferazione di informazioni medico-sanitarie in rete 

L’assistito tende sempre più ad auto-valutare le proprie condizioni di salute, grazie alla grande disponibilità di strumenti informativi in rete. La difficoltà a distinguere l’attendibilità o la professionalità della fonte, espone ad ogni modo l’assistito al rischio di compiere scelte non corrette per curarsi.
In tale ottica, risulta sempre più necessario erogare servizi basati sui dati che forniscano informazioni attendibili e favoriscano la partecipazione attiva e sicura dell’assistito al proprio percorso di cura.

4 – Campagne di prevenzione e di risposte a emergenze sanitarie

La pandemia da COVID-19 ha rimarcato l’importanza della disponibilità dei dati per la gestione della sanità pubblica.
Pertanto, è necessario utilizzare dati clinici a fini di prevenzione e cura come un pilastro portante del sistema sanitario.

Fascicolo Sanitario Elettronico: le direttrici d’azione

Le Linee Guida per l’attuazione del FSE – come riportato in Gazzetta Ufficiale – si sviluppano sulle seguenti direttrici d’azione a partire dall’analisi del contesto nazionale, degli indirizzi strategici europei e delle best practice internazionali.

Al fine di rispondere alle sfide di rafforzamento del FSE perseguendo gli obiettivi identificati, è necessario operare lungo le seguenti 4 direttrici d’azione fortemente interconnesse:

  1. Garantire servizi essenziali per un’offerta di prestazioni di sanità digitale omogenea e uniforme su tutto il territorio nazionale
  2. Uniformare i contenuti, in termini di dati e codifiche adottate, per assicurare la coerenza semantica nel produrre le informazioni che alimentano il FSE, la possibilità di impiego delle stesse nei processi di prevenzione e cura e l’interoperabilità tra organizzazioni e sistemi sanitari 
  3. Rafforzare l’architettura, per realizzare una infrastruttura di FSE composita di dati e documenti clinici, capace di interoperare con i sistemi informativi in uso presso le diverse strutture sanitarie del territorio
  4. Potenziare la governance per garantire la definizione e gestione delle regole di attuazione delle tre dimensioni (servizi, contenuti, architettura), attraverso: 
  • Standardizzazione delle specifiche di implementazione
  • Validazione e qualificazione delle soluzioni software interoperabili con il FSE che ne assicurino l’alimentazione
  • Definizione di KPI e livelli di servizi offerti dal FSE.
  • Controllo e monitoraggio della completa e tempestiva alimentazione del FSE a ogni livello del SSN da parte di tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche, sia private accreditate e non accreditate, per prestazioni erogate sia in regime di SSN che privatistico.

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