Le caratteristiche tecniche rendono il 5G una tecnologia ideale per abilitare o migliorare notevolmente numerose attività mediche e cliniche nelle quali è richiesta velocità di trasmissione e bassissima latenza. Tra queste, la telemedicina, la chirurgia a distanza e il monitoraggio continuo.
Nel settore medico-sanitario, l’avvento di una tecnologia come il 5G non sarebbe potuto accadere in un momento migliore. A causa della pandemia, infatti, l’uso della telemedicina è stato accelerato rapidamente ed è improbabile che, in termini di adozione, torni ai livelli pre-Covid. Avere a disposizione le funzionalità offerte dal 5G migliorerà sicuramente la gestione della medicina a distanza. Ne potrà trarre giovamento, in particolare, chi vive in zone decentrate, chi è impossibilitato a muoversi da casa o chi necessita del monitoraggio in tempo reale.
Tuttavia, il 5G non è solo sinonimo di telemedicina.
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Il 5G è meglio del 4G, ecco perché
In fase di sviluppo dal 2010, il 5G fornisce velocità di picco di trasmissione dati fino a 10 Gbit/s (circa 100 volte in più del 4G, ma utilizzando un decimo dell’energia), può raggiungere una latenza ultra-bassa di 1 ms, affidabilità di connessione del 99,9999% e capacità di connettività fino a 1 milione di dispositivi per km quadrato (10 volte in più rispetto al 4G). Quest’ultimo dato è particolarmente importante poiché il numero di dispositivi collegati alla rete aumenta di circa il 25% anno su anno.
Il 5G è una tecnologia abilitante fondamentale per la salute digitale e i dispositivi medici dell’Internet of Things (Internet of Medical Things, IoMT) e viene rapidamente incorporata in una varietà di dispositivi medici. Migliorando la connettività tra i dispositivi in ospedale, a casa e ovunque ce ne sia bisogno, la tecnologia 5G apre nuovi scenari per la telemedicina, la chirurgia remota e la gestione remota dei dispositivi.
Il 4G ha supportato i servizi di telemedicina di base durante la pandemia di Covid-19, ma il 5G ha il potenziale per aggiungere realtà aumentata e virtuale, nonché gestire sensori per la diagnosi e il monitoraggio dei pazienti in tempo reale. Inoltre, i dispositivi indossabili abilitati per il 5G possono trasmettere grandi pacchetti di dati durante il giorno, migliorando la diagnosi e salute del paziente attraverso il monitoraggio remoto continuo. Allo stesso modo, le applicazioni IoT possono essere eseguite su 4G, ma la telechirurgia può essere resa possibile solo combinando la latenza di millisecondi, l’altissima affidabilità e la larghezza di banda massiccia fornite dal 5G.
In virtù delle caratteristiche viste, il 5G è il miglior candidato per arricchire i servizi basati su cloud ed espandere l’offerta di soluzioni connesse.
5G e SIM virtuali: un grande vantaggio per i dispositivi IoMT
Insieme all’intelligenza artificiale e l’IoMT, il 5G rende possibile il monitoraggio remoto degli ECG o la revisione in tempo reale dei parametri vitali a partire da un dispositivo indossato dal paziente.
Inoltre, l’integrazione della tecnologia iSIM (integrated SIM) può abilitare device con fattore di forma più piccolo – quali gli IoMT – semplificare l’attivazione di servizi in abbonamento e aumentare la sicurezza di questi dispositivi medici, con ovvi vantaggi per l’utente finale.
Nell’assistenza sanitaria domiciliare e nel monitoraggio remoto dei pazienti, i sistemi di dispositivi medici connessi usano oggi due schede SIM di due operatori wireless per evitare disconnessioni. La tecnologia iSIM consentirà di integrare le funzionalità di una o più SIM direttamente nel silicio del Soc (System On a Chip) del device in questione, riducendo così la complessità e il costo del dispositivo e, soprattutto, le sue dimensioni, obiettivo fondamentale in ambito sanitario per tutti i dispositivi IoMT, molti dei quali non potrebbero essere utili ai pazienti – e quindi non avrebbe senso concepirli – se non con dimensioni estremamente ridotte.
Tecnologia 5G: sicurezza e privacy
La sicurezza della rete e la privacy dei dati sono fondamentali in un ambiente sanitario. Un rapporto di AT&T ha identificato tre rischi principali che possono riguardare le reti 5G:
- una superficie di attacco più ampia a causa del sostanziale aumento della connettività
- un numero maggiore di dispositivi sulla rete
- la necessità di estendere le politiche di sicurezza ai dispositivi che hanno accesso al 5G
Per far fronte a questi potenziali rischi, si stanno implementando specifiche misure di sicurezza. Tuttavia, se guardiamo alle soluzioni legacy basate su Wi-Fi o sui telefoni cellulari come punti di inoltro intermedi, il 5G offre un sistema più robusto dal punto di vista della sicurezza e le tecnologie iSIM consentono di avere elementi di sicurezza integrati direttamente su silicio (“on a chip”).
5G e intelligenza artificiale per la sanità
Molti ospedali italiani sono stati progettati diversi anni fa e sono stati cablati con tecnologie di comunicazione oramai obsolete che non rispecchiano le nuove esigenze dalla sanità digitale.
Il 5G fornisce l’opportunità di aggiornare in modo non invasivo tali strutture grazie a reti private sui campus ospedalieri che permettono di virtualizzare alcune prestazioni verso centri esterni, come per esempio indirizzare le analisi su server centralizzati e più potenti di quelli dei singoli dipartimenti.
Tramite il 5G è anche possibile monitorare efficientemente in rete tutti i dispositivi medici sia in ospedale sia a casa del paziente. Tale tecnologia permetterà – ad esempio – di analizzare in tempo reale esami del sangue in ambito chemioterapico tramite sistemi di intelligenza artificiale e calibrare le sessioni in maniera ottimale per il paziente. Inoltre, potrà essere usata negli ospedali da campo o di emergenza come quelli allestiti per i malati COVID-19.
Infine, il 5G potrà essere usato su droni per applicazioni di protezione civile quando si dovrà determinare quantità e tipo di pazienti in caso di calamità naturali ma anche per il delivery di farmaci a domicilio o consegne di materiale medico (per esempio, campioni di sangue ai laboratori).
5G, tecnologia indossabile e diagnostica predittiva
La prevenzione svolgerà un ruolo sempre più importante grazie alla possibilità di connettere cittadini e pazienti tramite tecnologie indossabili. Come nel caso del predictive monitoring, approccio che – grazie al 5G – consentirà sempre più di monitorare il decorso di una malattia e mitigare in tempo utile effetti regressivi indesiderati, intervenendo in maniera non invasiva (per esempio, evitando l’ospedalizzazione).
Il 5G permetterà di realizzare un monitoraggio efficiente di un paziente che – per le cure – fosse costretto a recarsi in altra regione o Paese in una nuova struttura diversa da quella in cui è stato curato in precedenza: in tal caso, infatti, consentirà alla struttura che lo ha avuto in carico di continuare a monitorarlo e di attuare una policy di shared caring – tramite teleconsulto – con la nuova struttura.
Riguardo alla chirurgia di emergenza, telecamere ad alta definizione permetteranno di inviare immagini di dettaglio – direttamente dall’ambulanza – a un’equipe specializzata in ospedale (o a un centro diagnostico dotato di intelligenza artificiale) per una prediagnosi tempestiva che permetta di allestire la sala operatoria in funzione della specifica emergenza da fronteggiare.
Così il 5G sta già rivoluzionando la medicina
Il 5G “rivoluzionerà” la medicina?
In realtà, alcuni casi d’uso e sperimentazioni passate dimostrano come la rivoluzione – sia pure nelle fasi iniziali – sia già iniziata.
Un esempio in tal senso è la soluzione di telegestione e teleconsulto dedicata al mondo della radiologia – realizzata da Vodafone con Exprivia Italtel e l’Istituto Clinico Humanitas – rivelatasi di fondamentale importanza durante il primo lockdown. Essa ha infatti garantito la continuità operativa degli esami radiologici, minimizzando gli spostamenti di operatori e pazienti, accelerando i tempi e garantendo, al tempo stesso, grazie alla bassa latenza e alla banda larga del 5G, la qualità delle immagini rilevate per l’analisi, il consulto e la diagnosi.
Vodafone ha sviluppato anche un sistema di tele-monitoraggio dedicato ai pazienti positivi al Covid-19, in collaborazione con Myairgo Italy e in sperimentazione presso l’Istituto Maugeri Ircss Veruno (Novara). La soluzione prevede l’utilizzo di un innovativo dispositivo wearable connesso, costituito da un sensore integrato in una fascia elastica di resistenza variabile, in grado di rilevare in tempo reale e in continuità i parametri respiratori fondamentali per riconoscere un’eventuale acutizzazione della malattia.
La soluzione consente al medico il monitoraggio dei pazienti ricoverati presso la struttura ospedaliera o i degenti presso il proprio domicilio, al fine di poter anticipare e prevedere con tempismo se e quando questi avranno necessità di essere trasferiti in terapia intensiva. I device utilizzati sono infatti in grado di rilevare, in continuità e in real time, diversi parametri (tra cui frequenza respiratoria, volume corrente, ipoventilazione) che sono indicatori fondamentali dell’eventuale aggravarsi delle condizioni cliniche del paziente e fondamentali per decidere se procedere con una tempestiva intubazione.
Altro esempio è l’utilizzo della tecnologia 5G di TIM mediante cui è stato eseguito – già da tempo e con successo – un teleconsulto di chirurgia a distanza per un intervento chirurgico.
A tal fine, Giorgio Palazzini – professore di chirurgia presso l’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’ e tra i massimi esperti di tecnologie applicate alla chirurgia – indossando un visore in realtà virtuale ha partecipato da Roma all’intervento chirurgico laparoscopico avvenuto in una una sala operatoria dell’Ospedale Santa Maria di Terni, interagendo in tempo reale con l’equipe medica coordinata dal Professor Chang-Ming Huang, luminare dell’Università Fujian Medical di Fuzhon.
Osservando la biometria del paziente grazie a tre telecamere – di cui una a 360° ad altissima definizione – che trasmettevano contemporaneamente dalla sala operatoria, Palazzini è stato anche in grado di influenzare la procedura, zoomando sugli organi interni del paziente sottoposto a laparoscopia e facendo osservazioni chiave per guidare a distanza i chirurghi che eseguivano la procedura in presenza. “Questo è solo l’inizio di una nuova era, oltre che di teledidattica, in tutte le branche mediche – ha spiegato al tempo dell’intervento il professor Palazzini – che da circa trent’anni s’interessa di telemedicina. Ma il suo futuro prossimo – ha precisato – sarà la chirurgia da remoto grazie ai robot e al 5G con tempi di latenza praticamente nulli. Il che vuol dire operare pazienti ricoverati in qualsiasi ospedale dotato di connettività 5G e robot”.
Il tema della digitalizzazione dei processi sanitari – in cui il 5G è al tempo stesso driver e tecnologia abilitante – sarà al centro di FORUM PA Sanità 2021, evento digitale organizzato da FPA e P4I-Partners4Innovation, società del Gruppo DIGITAL360, in programma il 27 e il 28 ottobre. L’evento si aprirà con l’incontro One Health, digital: da una logica “egocentrica” a quella “ecocentrica” sfruttando la leva dell’innovazione digitale nel corso del quale verranno analizzate le priorità e le possibili azioni per una salute globale e digitale. Gli appuntamenti di FORUM PA Sanità, tutti gratuiti, saranno trasmessi in streaming sulla piattaforma di diretta di FPA, per seguirli è necessario accreditarsi dal sito dell’evento.