Ci stiamo adeguando a un nuovo mondo: nuove pratiche, nuove dinamiche, nuovi processi, nuove modalità di interazione. Questa è l’era della metamorfosi, abbiamo rotto con le vecchie regole. L’equazione io fisico e io digitale sono l’inizio di questa metamorfosi.
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L’impatto delle tecnologie e della trasformazione digitale
Oggi siamo connessi in maniera costante e pervasiva, veniamo continuamente raggiunti da stimoli che pervadono e sovraccaricano la nostra vita, il contesto di sfida che viviamo si chiama “onlife”. La salute è diventato un concetto ubiquitario e le tecnologie stanno rimodellando la nostra stessa esistenza intorno a questo paradigma. L’innovazione tecnologica continua la sua corsa, ma le organizzazioni e, soprattutto, l’essere umano non sono in grado di tenere il passo.
La trasformazione digitale, ormai è un imperativo, alimenta nuovi modelli e comportamenti. Sappiamo che gli impatti reali li comprenderemo solo nel prossimo futuro. La necessità di fare nostri i fattori e i criteri di successo, pertanto, è più presente e pressante che mai. Contenuto, competenza, responsabilità, dati ed evidenze sono il nuovo mantra.
Siamo dunque connessi sul piano delle relazioni e sul piano fisico, in una dimensione phygital che sta modificando i rapporti e le connessioni tra le persone ed i sistemi coinvolti.
Siamo solo all’inizio? Senza dubbio, le scoperte e le ambizioni più disruptive sono dietro l’angolo.
Il metaverso, ad esempio, condizionerà tutto, stravolgerà ogni legge, ogni visione del mondo sino ad ora conosciuto, in tutti i settori.
La Sanità diventa una “tecnologia avanzata”
Se prendiamo in considerazione l’ecosistema salute, stanno mutando già da alcuni anni i nostri atteggiamenti e le regole dell’interazione e comunicazione con e tra gli attori coinvolti, partendo proprio dal rapporto medico-paziente. Creare ecosistemi interconnessi, relazionali, collaborativi è il vero focus, ma richiede non solo tempo o investimenti, ma fiducia, possibilità di mettersi in gioco.
Prima della pandemia, ad esempio, la Telemedicina stava cominciando a prendere sempre più piede, poi con l’emergenza Covid-19 il suo utilizzo ha subito un’accelerazione pressante in risposta ai nuovi bisogni emergenti. E da qui non si torna indietro. Con la Telemedicina e l’Intelligenza Artificiale stiamo condizionando il concetto stesso di Sanità, sempre più definibile come una “tecnologia avanzata”.
Le sfide (e le scommesse) dell’innovazione in Sanità
Un risultato sanitario di successo oggi riguarda in primis il cambiamento del comportamento (mindset) e deve poter aiutare i pazienti a realizzare risultati migliori per sé e per tutto il contesto, a partire dal sistema sanitario. Esiste, quindi, un altissimo livello di complessità dietro alle nostre ambizioni.
La prima sfida, dunque, è creare un ecosistema interconnesso dove parole chiave come relazione e collaborazione convivano in maniera sinergica ai fini di una migliore qualità della vita.
La seconda è la sfida in cui la tecnologia è chiamata a rispondere ai bisogni dell’essere umano contribuendo fattivamente ad una società più sana e partecipe.
Rimettere l’uomo al centro del rapporto medico-paziente con il contributo delle innovazioni tecnologiche è, perciò, più che una scommessa. E’ la partita i cui risvolti si vedranno anche nella spesa pubblica. Con l’avvento delle tecnologie, il paziente necessita non solo di prodotti o servizi, ma anche di supporto, consulenza e formazione. Non a caso, le grandi aziende coinvolte nel contesto Salute sono società di prodotto in una fase di transizione per diventare società di soluzioni.
Oltre all’ambiente clinico, anche il dialogo medico-paziente sta cambiando radicalmente: si sta lavorando per creare prossimità ed empatia anche su un piano virtuale. Bisogna quindi allenare nuove competenze e investire in cultura. Si, poiché stiamo riconsiderando, nel contempo, anche il ruolo della tecnologia aggiungendo suffissi come consapevolezza.
Innovazione in Sanità: AI, Terapie Digitali e Telemedicina
L’Intelligenza Artificiale permetterà di arrivare ad una medicina sempre più customizzata alle esigenze dei pazienti, aprendo spazio a nuove soluzioni e servizi.
Già da qualche anno sentiamo parlare della terza fase della medicina, di Terapie Digitali (DTx): interventi terapeutici guidati da software e tecnologie considerati dei veri e propri farmaci, regolamentati – come quelli tradizionali – da un iter di studi clinici prima di essere approvati e autorizzati per l’immissione sul mercato e prescritti dal medico. La differenza con i farmaci tradizionali sta nel fatto che le DTx si basano su App digitali, algoritmi e Big Data invece che sulla chimica e la biologia. Le DTx vengono scaricate sullo smartphone e interagiscono con i nostri dati biometrici intervenendo quando e dove sarà indispensabile. Queste App stanno diventano man mano la nuova frontiera nelle cure di tantissime patologie.
Le innovazioni tecnologiche derivanti dalla Telemedicina, quindi, non solo potranno migliorare la quality of life, ma ridurre e prevenire drasticamente le intemperie legate al mondo della Salute.
Innovazione in Sanità e tecnologie: una visione umano-centrica
Tutta questa innovazione, sappiamo, non può essere fine a sé stessa e, perché rappresenti una chiave di volta, deve avere l’abilità di creare fiducia e di sostenere una visione umano-centrica autentica affinché l’essere umano non la rifugga ma ne utilizzi strategicamente le potenzialità.
Le capacità umane devono venire esaltate dall’uso di questi mezzi e strumenti, non il contrario.
Occorre immaginare lo sviluppo di progetti integrati, ispirati a dar vita a soluzioni che possano incidere sui comportamenti sostenendo l’individuo ed il suo empowerment (se pensiamo alla compliance e alla aderenza alle terapie) nella direzione che l’uomo non solo auspica, ma ricerca talvolta con ostinazione, lasciando sempre al centro il valore della vita che si manifesta nella sua pienezza attraverso uno stato di salute autentico, armonico, integrato: corpo, mente, cuore.