“La tecnologia digitale sta riconfigurando struttura e funzioni degli ordinamenti democratici, anche in ragione del fortissimo grado di automatizzazione che ora connota contenuti e forme di molte attività, inclusa la politica.
Difatti, se, nel XX secolo, il dibattito politico si è in gran parte sviluppato attorno alla questione dell’equilibrio tra Stato e mercato (quanto potere affidare allo Stato e quanta libertà lasciare in mano al mercato), la grande questione che caratterizza, invece, il confronto nel XXI secolo è se la vita umana – sia nella sua dimensione individuale che associata – debba essere sottoposta al controllo di algoritmi di AI e, soprattutto, come conciliare gli effetti di questi ultimi con i principi di libertà e di autogoverno, che costituiscono il nucleo della democrazia. Sotto questo profilo, il modo in cui verrà riconfigurata la governance di tale tecnologia sarà decisivo per il futuro della democrazia: potrà implicarne la sua distruzione o il suo rafforzamento”.
È quanto si legge in “Intelligenza artificiale, politica e democrazia” (Lucia G. Sciannella, DPCE n. 1-2022, p.337) sul tema delle tecnologie, del digitale e dell’AI in relazione al loro potenziale impatto sulla democrazia.
Temi dei quali si parlerà approfonditamente al “Forum sulla democrazia e il digitale” nell’incontro “Democrazia aumentata – Il digitale cambia la democrazia?” – organizzato dall’associazione “Copernicani” – che si terrà a Roma il 14 novembre presso il Centro Congressi Fontana di Trevi nell’ambito dell’International Forum for Digital and Democracy.
Al suddetto incontro, seguirà un secondo appuntamento, “L’Intelligenza artificiale è democratica?”, che si terrà il 14 febbraio 2025 a Cannes in occasione del World Artificial Intelligence Festival.
Indice degli argomenti
Il futuro della democrazia nell’era digitale
L’evento che si terrà il 14 novembre a Roma, ossia “Democrazia aumentata – Il digitale cambia la democrazia?”, sarà un incontro per “riflettere sul futuro della democrazia nell’era digitale e confrontarsi sugli strumenti di cui una democrazia moderna deve dotarsi perché la tecnologia sia alleata e non pericolosa – spiega in una nota l’associazione Copernicani – .
Se è vero che prima o poi il digitale farà nascere nuove forme di rappresentanza, di governo, di decisione delle regole civili, sociali e politiche delle comunità, le domande cambiano: ma lo Stato reggerà alle dinamiche di interazione globale, disintermediazione, di connessione costante, di dipendenza e pervasività delle tecnologie?”.
Sono queste le domande e le riflessioni che animeranno l’incontro al quale prenderanno parte filosofi, costituzionalisti, politici e informatici. Il tutto con un nuovo format che Copernicani ha voluto proporre con un approccio – più divulgativo rispetto alle precedenti edizioni – che prevede il coinvolgimento del pubblico che parteciperà all’evento in presenza.
Democrazia aumentata: il digitale cambia la democrazia? Partecipanti e programma dell’evento
L’evento si articolerà in 3 dialoghi e un simposio.
Nel primo dei dialoghi, “La libertà nella democrazia”, si confronteranno il filosofo Maurizio Ferraris e la politica Giulia Pastorella.
Nel secondo, “Le forme di democrazia”, dialogheranno lo storico Lorenzo Castellani e il costituzionalista Francesco Clementi.
Il terzo, “La democrazia aumentata”, vedrà il confronto tra gli informatici Stefano Zanero e Corrado Giustozzi.
Nel simposio “La tecnologia cambia la democrazia?” interverranno i partecipanti dei dialoghi, con la moderazione del giornalista e conduttore televisivo Carlo Massarini, a cui si aggiungeranno i deputati Giulia Pastorella (Azione), Giulio Centemero (Lega) e Rachele Scarpa (PD).
Le organizzazioni civiche Officine Italia – RENA – Eumans raccoglieranno e proporranno, altresì, alcuni stimoli provenienti dal pubblico.
Le conclusioni saranno affidate a Jeffrey Sachs (analista politico), Stefano Quintarelli (presidente di Copernicani) e Luciano Violante (politico, magistrato, già presidente della Camera dei Deputati).