“Stanno circolando false email a nome del Ministero della Salute che promettono rimborsi economici. Non si tratta di comunicazioni ufficiali. Vi invitiamo a non cliccare sui link contenuti, non fornire dati personali e a cancellare immediatamente il messaggio“.
È quanto comunicato dal Ministero della Salute sulla sua pagina LinkedIn ufficiale.
Il Ministero della Salute ha già segnalato il caso ai Carabinieri NAS.
Cosa c’è scritto nella mail truffa che sembra provenire dal Ministero della Salute
Nella mail truffa, che all’utente appare provenire dal Ministero della Salute e ha come oggetto “Rimborso disponibile: controlla ora il pagamento SSN”, si trova scritto:
“Rimborso: Importo in eccesso. A seguito di una recente verifica sui tuoi versamenti, abbiamo rilevato un pagamento in eccesso relativo a due mensilità al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Di conseguenza, ti spetta un rimborso pari a 234,40 EUR!
Ti invitiamo a richiedere il rimborso al più presto. Trascorso un certo periodo di tempo, potresti perdere il diritto alla restituzione dell’importo.
Per consentirci di formulare correttamente il rimborso, ti chiediamo di fornire i dati necessari. Questo ci permetterà di trasferire la somma direttamente sul tuo conto bancario in modo sicuro e rapido.
Nota: Tutte le informazioni fornite verranno trattate con la massima riservatezza e nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di protezione dei dati personali.
Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale del Ministero della Salute”.
Una classico tentativo di truffa con una mail di phishing, dunque. Che però potrebbe far leva sulla debolezza e la distrazione di persone, magari preoccupate del proprio stato di salute o di quello dei propri familiari, a causa del quale hanno avuto recenti contatti col SSN per pagamenti di prestazione sanitarie e che, quindi, potrebbero essere indotte a ritenere attendibile la (falsa) comunicazione in oggetto.
“Attenzione, tentativo di truffa in corso”, avverte il Ministero della Salute. Che fa molto bene ad usare (anche) i social – ove necessario e opportuno – per informare tempestivamente i cittadini.