One Health e Sostenibilità

Sanità, Sostenibilità e Salute collettiva: la strada maestra è la One Health



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Tutti gli studi, report e ricerche convergono ormai nell’indicare la necessità di una maggiore consapevolezza dell’importanza di guardare alla Salute e alla prevenzione primaria con strategie ispirate all’approccio One Health

Pubblicato il 16 dic 2024

Eugenia Olivero

Direttore Innovazione Organizzativa & Accoglienza Pazienti – Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola



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Gli ospedali, anche attraverso processi di digitalizzazione e di adozione di tecnologia, non possono prescindere da opportune strategie tese a perseguire gli obiettivi di sostenibilità̀ della salute collettiva secondo la visione olistica One Health, che riconosce come gli stati di salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente siano legati indissolubilmente tra loro e siano interdipendenti.

La sostenibilità rappresenta un tema nativamente interconnesso a quello di salute e benessere. È dunque fondamentale ed urgente ridefinire i modelli di business del settore sanitario in chiave sostenibile, creando valore per l’ambiente, la società e il sistema salute nel suo complesso.

Sanità, Sostenibilità e Salute: uno stretto legame

Alcuni dati ci impongono di riflettere su quanto ormai noto ed evidente:

  • Secondo il report di Health Care Without Harm, il settore sanitario contribuisce significativamente alla crisi climatica, rappresentando il 5,2% delle emissioni globali nette, equivalenti a circa 2 gigatonnellate di CO2 all’anno.
    Se fosse una nazione, sarebbe il quinto maggior emettitore al mondo.
    Le principali fonti di emissioni del settore sono il consumo di energia (oltre il 50%) e la filiera di approvvigionamento, che include la produzione e il trasporto di beni come prodotti farmaceutici e apparecchiature mediche.
    Solo le emissioni derivanti dalla gestione diretta delle strutture sanitarie costituiscono il 17% del totale, mentre il 71% è legato alla supply chain.
  • Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esposizione ambientale è responsabile di quasi un quarto di tutte le malattie: nel mondo, circa il 24% di esse, infatti, è dovuto all’esposizione a fattori ambientali.
    Gran parte di questi rischi, però, potrebbero essere evitati attraverso interventi mirati. Secondo le stime, più del 33% delle malattie nei bambini al di sotto dei 5 anni è dovuto a fattori ambientali.
    Prevenire l’esposizione a questi fattori di rischio salverebbe circa 4 milioni di vite all’anno solo fra i bambini, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
    Il rapporto dell’OMS, intitolato “Prevenire le malattie grazie a un ambiente migliore: verso una stima del carico di malattia legato all’ambiente”, rappresenta finora il contributo più completo e sistematico su quanto i fattori di rischio ambientali prevenibili possano contribuire a un’ampia gamma di malattie e incidenti.
    L’analisi è focalizzata sulle cause ambientali delle malattie e su quanto le diverse patologie possano essere influenzate dall’ambiente. I dati mostrano come decessi, malattia e disabilità possano essere effettivamente ridotti ogni anno attraverso una politica ambientale adeguata. Secondo il rapporto, ogni anno sono più di 13 milioni i decessi per cause ambientali che si potrebbero altrimenti prevenire.
  • Il rapporto UNICEF – Health Effects Institute sul clima dichiara come l’inquinamento atmosferico risulti responsabile di 8,1 milioni di decessi a livello globale. Questo dato si somma ai milioni di persone che convivono con malattie croniche, mettendo a dura prova il sistema sanitario. Il rapporto mostra il grave impatto sulla salute umana di inquinanti come il particolato fine esterno (PM2,5), l’inquinamento atmosferico domestico, l’ozono (O3) e il biossido di azoto (NO2).
    Il rapporto include dati relativi a più di 200 Paesi e territori in tutto il mondo, indicando che quasi ogni persona sulla terra respira ogni giorno aria con livelli malsani di inquinamento atmosferico, con implicazioni di vasta portata per la salute.
  • Una ricerca di ALTIS Graduate School of Sustainable Management e CERISMAS Centro di Ricerche e Studio in Management Sanitario ha analizzato il livello di maturità delle aziende sanitarie italiane rispetto ai temi della sostenibilità ambientale e sociale in Sanità.
    L’indagine ha coinvolto oltre 55 aziende del settore ed ha mostrato che quasi l’80% delle realtà sanitarie ha sviluppato una strategia di sostenibilità.
    Tuttavia, solo il 36% ha definito un piano strategico articolato, volto a integrarla nei propri processi operativi. Se per le imprese farmaceutiche le priorità sono la riduzione delle emissioni di gas serra e l’uso sostenibile delle risorse, per le aziende sanitarie e sociosanitarie l’attenzione è più rivolta all’accesso e alla sostenibilità delle cure. Il 90% delle aziende dichiara, inoltre, di utilizzare indicatori per monitorare l’impatto ambientale: tuttavia, in molti casi, tali misurazioni non seguono standard riconosciuti a livello internazionale.
    Va ricordato che una gestione efficace della sostenibilità non risponde solo a motivazioni etiche, ma rappresenta un vantaggio competitivo in termini di fiducia di investitori, pazienti e della comunità.

Sanità: le strategie per rafforzare il binomio salute-sostenibilità

I dati disponibili fanno sì che ognuno di noi acquisti una nuova consapevolezza rispetto alle iniziative che è possibile avviare in tutti gli ospedali italiani. Dalla revisione dei modelli di monitoraggio protesi ad un minore dispendio energetico, all’adozione di modelli organizzativi in cui la tecnologia consenta di efficientare i processi, rendendoli, al contempo, più sostenibili.
Tutte le strategie che – un po’ per volta – si stanno diffondendo, rappresentano un segnale forte ed importante in Sanità per rafforzare il binomio salute-sostenibilità.

Un albero per la salute: la One Health negli ospedali

C’è un esempio virtuoso che, con un piccolo sforzo ma una grande e forte sinergia, sta diffondendo il messaggio che un ecosistema sano e sostenibile rappresenti un fattore chiave per fare prevenzione e migliorare il benessere di ogni persona.
Si tratta dell’iniziativa “Un albero per la salute”, progetto nazionale che prevede la donazione e la messa a dimora di nuovi alberi negli ospedali italiani.
Nato dall’iniziativa dei Carabinieri – Raggruppamento Biodiversità – in collaborazione con la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, mira a sottolineare proprio questi temi.

Per il secondo anno consecutivo, anche l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola ha aderito al progetto, volendo ribadire l’importanza di sancire con azioni concrete la collaborazione e la sinergia tra gli ambiti Salute e Ambiente.

L’iniziativa è molto apprezzata anche dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, poiché ha il merito di contribuire allo sviluppo di una maggiore consapevolezza sull’importanza di guardare alla Salute con una visione One Health e alla salvaguardia ambientale, considerato che, a influenzare le prospettive di vita, non sono soltanto i fattori genetici ma anche fattori esterni come quelli ambientali.

Sempre in un’ottica One Health, quindi, dobbiamo guardare alla prevenzione primaria, sapendo che stili di vita sani contribuiscono a evitare fino al 40% delle nuove diagnosi di neoplasia e a prevenire patologie cardiovascolari, che in Italia rappresentano la principale causa di morte.
Dall’altra parte, è necessario unire competenze della Medicina e delle Scienze ambientali per promuovere la salute e il benessere dell’uomo come parte dell’ambiente.

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