Healthtech ranking

Innovazione tecnologica nella Sanità: l’Italia può (e deve) fare di più…

Uno studio ha analizzato e messo a confronto le capacità sanitarie di 85 città globali stilando una classifica degli ecosistemi sanitari che stanno guidando l’innovazione tecnologica nel mondo. Roma e Milano nella “top 20 europea”. Ma segnano il passo per stipendi e finanziamenti in R&D

Pubblicato il 29 Nov 2021

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L’innovazione tecnologica è alla base delle sempre più ampie opportunità offerte agli utilizzatori finali di diagnosticare e trattare certe patologie.
In Italia, però, vi sono ancora carenze nell’applicazione della tecnologia a diversi ambiti della salute.
Lo dimostra (anche) uno studio condotto dalla società di sviluppo software Moove It (Austin, Texas) che ha dapprima individuato una lista di migliaia di città in tutto il mondo e poi selezionato tra queste 85 città studiandone gli ecosistemi sanitari per individuare quelli più sviluppati al mondo e che stanno guidando il progresso tecnologico di diversi settori tra cui telemedicinasalute mentale.
In questa speciale classifica dell’innovazione Healthtech, l’Italia è rappresentata da Roma e Milano, il cui posizionamento, però, non è dei migliori: occupano rispettivamente le posizioni 62 e 64.

Le capitali globali della tecnologia sanitaria

Nella sua analisi, Moove It ha valutato ogni città rispetto a una serie di parametri quali investimenti, infrastrutture aziendali, capitale umano e competenze del settore in diversi ambiti healthtech. L’indice risultante (Healthtech Index) ha fornito informazioni su quali città hanno gli ecosistemi sanitari più robusti e quali sono le capitali globali della tecnologia sanitaria in diversi settori medicali. La società texana ha condotto lo studio identificando un elenco di indicatori che segnalano se una città è o meno un luogo leader nel settore sanitario.
A tal fine, ha selezionato migliaia di città globali che rivestono una certa importanza nell’ecosistema sanitario mondiale. Poi, per stilare la classifica finale, ha scelto le 50 città leader degli Stati Uniti più le 35 leader al di fuori degli USA.
I primi tre posti se li sono aggiudicati, nell’ordine, Boston, New York e San Francisco.
La prima città non USA è Londra (ottava). Ed è anche l’unica tra le prime dieci classificate a non far parte degli Stati Uniti.
Probabilmente, si potrebbe essere indotti a ritenere che l’analisi sia stata un po’ “sbilanciata” verso le città dell’America del Nord. Del resto, Moove It ha sede ad Austin, in Texas. Tuttavia, i numeri non hanno un padrone e, dunque, è altrettanto lecito ritenere che i risultati ottenuti prescindano dalla collocazione geografica delle città poste a confronto.

Le capitali globali dell'innovazione healthtech - Innovazione tecnologica nella Sanità
Le capitali globali dell’innovazione healthtech: le prime 15 posizioni (fonte: Moove It)

I parametri in esame nello studio

Il primo fattore esaminato è stato il finanziamento della ricerca e dello sviluppo in ogni città, con un focus particolare su istituzioni private, istituti sanitari, enti di ricerca governativi e università.

Successivamente, è stato valutato l’attuale panorama sanitario, esaminando il numero di startup sanitarie attive e di aziende sanitarie legacy in ogni città.
Sono stati anche studiati l’importo dei finanziamenti concessi alle aziende sanitarie e il numero di persone impiegate in questo settore.

La società che ha condotto lo studio ha poi confrontato i livelli salariali degli operatori sanitari in ciascuna città per valutare dove i dipendenti sono pagati di più e di meno per gli stessi tipi di ruoli lavorativi.

Infine, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi alle dimensioni dell’azienda e ai finanziamenti per identificare le capitali della sanità in diversi settori quali: telemedicina, salute mentale e psicologia, raccolta di dati biometrici, protesi, dati e analisi sulla salute, cure odontoiatriche, visione medica e imaging, apparecchi acustici, ginecologia, cure oculistiche e cardiovascolari, dermatologia e nutrizione.

L’indice risultante ha rivelato quali città hanno gli ecosistemi sanitari più maturi e avanzati e quali sono i leader sanitari nei diversi settori analizzati.

Roma e Milano penalizzate da stipendi e finanziamenti in R&D

Come anticipato, Boston si è posizionata al primo posto tra le 85 migliori città al mondo per la tecnologia sanitaria. È infatti risultata la capitale mondiale della raccolta di dati biometrici, degli apparecchi acustici, della cardiologia e della ginecologia. Mentre New York (prima nella telemedicina) e San Francisco (prima nei finanziamenti e negli stipendi) si sono posizionati al secondo e terzo posto.
Roma e Milano, invece, si fermano rispettivamente ai posti 62 e 64 , non brillando più di tanto in nessuna delle categorie esaminate e classificandosi tra le ultime riguardo i finanziamenti in ricerca e sviluppo e gli stipendi.

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Le posizioni di Roma e Milano nella classifica delle 85 migliori città per la tecnologia sanitaria (fonte: Moove It)

Healthtech: la situazione in Europa

Restringendo l’attenzione alla sola Europa, tra le 85 in classifica compaiono in tutto soltanto 20 città del Vecchio Continente e – tra queste – Roma e Milano occupano, rispettivamente, le posizioni 12 e 13.

In questa top 20 europea dell’healthtech, come detto, la prima è Londra (ottava nella classifica generale) seguita da Parigi (dodicesima).

Seguono, nell’ordine: Basilea, Amsterdam, Zurigo, Monaco, Berlino, Cambridge, Stoccolma, Amburgo, Utrecht, Roma, Milano, Heidelberg, Manchester, Madrid, Barcellona, Lione, Lund, Dusseldorf.

Dando un’occhiata ai diversi settori healthtech che hanno determinato la classifica generale, Taipei primeggia per l’indice dei livelli di finanziamento di ricerca e sviluppo nel settore sanitario, seguita da Pechino e Boston. Quest’ultima è leader per numero di start-up nel settore sanitario, seguita da San Francisco che, a sua volta, supera Singapore.

In tale ambito – ossia maggior numero di startupMilano supera Roma in classifica generale posizionandosi al numero 58 su 85, mentre Roma al 76.

Sono invece i dipendenti healthtech di Zurigo a ricevere gli stipendi più alti, seguiti da Basilea e San Jose (USA).
Mentre, a parità di ruolo occupato, sono i dipendenti di Pechino a ricevere gli stipendi più bassi in assoluto.

Le risorse del PNNR per competere da leader

E’ vero: con le classifiche, si finisce sempre per… dare un po’ i numeri! E occorre in ogni caso analizzarle con prudenza e attribuire loro il giusto peso.
Al di là dei valori assoluti e delle singole posizioni ottenute (discutibili per metodologia usata, criteri, parametri, rappresentatività e uniformità del campione e chi più ne ha più ne metta), però, le classifiche dovrebbero innanzitutto servire a riflettere.

E, a quanto pare, nel nostro Paese c’è tanto da riflettere. La strada da imboccare per competere alla pari con i leader dell’innovazione healthtech, infatti, ci vede ancora segnare il passo.
Una buona opportunità sarà quella di riuscire a sfruttare al meglio l’enorme spinta potenziale che viene dal saper utilizzare e valorizzare in questa direzione le ingenti risorse per il settore sanitario messe a disposizione dal PNNR.

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