Ogni anno, in Italia, si effettuano circa 70 milioni di diagnosi per immagini.
Bastano questi numeri a far comprendere l’importanza che la Radiologia sta assumendo nella Medicina moderna. Una specializzazione che, grazie al progresso tecnologico e all’Intelligenza Artificiale, sta amplificando sempre più il suo impatto, diventando il cuore della diagnosi e del percorso terapeutico, anche dal punto di vista interventistico a supporto di procedure mininvasive (e non solo) in diversi ambiti, come quello cardiovascolare, neurologico, oncologico.
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AI e diagnostica per immagini: il mercato
Il mercato globale dell’AI nell’imaging diagnostico, visto come tra i più promettenti, si è attestato attorno al miliardo di dollari (dati 2023, Grand View Research). La previsione da qui al 2030 è di un ulteriore incremento annuale, intorno al 35%, sotto la spinta di una crescente sensibilità da parte dei medici radiologi verso l’AI, riconosciuta come un valido supporto al processo decisionale clinico e come uno strumento utile per rendere più efficienti i flussi di lavoro.
Un trend in crescita anche in Italia, considerando che, secondo un’indagine Anitec-Assinform, gli investimenti in soluzioni di intelligenza artificiale in ambito sanitario sono cresciuti del 35% tra il 2022 e il 2023.
Imaging diagnostico: così l’AI aiuta radiologi e pazienti e riduce le liste d’attesa
L’Intelligenza Artificiale rappresenta oggi uno strumento fondamentale a supporto del radiologo, non per sostituirlo, ma per valorizzarne l’esperienza e facilitarlo nel determinare la diagnosi. Le potenzialità dell’AI, infatti, possono essere esplicitate solamente se accompagnate dalla profonda conoscenza clinica, creando soluzioni che aiutino a prevenire, diagnosticare, trattare e monitorare, integrandosi perfettamente nei flussi di lavoro degli operatori sanitari.
Come emerge dal Future Health Index 2024, lo studio sul settore sanitario a livello mondiale realizzato con il contributo non condizionante di Philips, sono diverse le aree in cui i leader della sanità progettano di investire in AI a supporto del processo decisionale nei prossimi tre anni: da soluzioni capaci di rendere più efficiente il monitoraggio dei pazienti in ospedale (38%) e da remoto (41%), a quelle che migliorano la prevenzione e l’individuazione di patologie (38%).
In ambito imaging, l’AI può aiutare i radiologi a svolgere il loro lavoro in modo più rapido ed efficiente.
Per esempio, nel caso di un esame di risonanza magnetica, il tempo di acquisizione dell’immagine è fondamentale per ottenere un risultato valido da un punto di vista diagnostico. Il paziente, durante l’intera scansione, deve rimane immobile per non creare artefatti nell’immagine, con il rischio di compromettere la diagnosi. Con l’introduzione dell’AI, è stato possibile ridurre le tempistiche di acquisizione dell’esame, migliorando da un lato il flusso di lavoro del personale sanitario e, dall’altro, l’esperienza del paziente grazie a un miglior comfort. Infatti, grazie alla possibilità di ottenere un’immagine in minor tempo, si riduce anche la probabilità di movimento del paziente e aumenta la sua collaborazione, a favore dell’efficacia dell’esame stesso, poiché l’immagine diagnostica viene ottenuta dalla prima scansione, evitando di dover ripetere l’esame con costi aggiuntivi.
L’algoritmo di intelligenza artificiale SmartSpeed di Philips, ad esempio, partendo da un input parziale di informazioni, consente di ottenere immagini nitide, ad alta risoluzione, ripulite da rumore, sempre fedeli ai dati reali e, quindi, di elevata qualità diagnostica, effettuando una scansione più rapida del 35%, migliorando così la produttività del reparto di Radiologia e contribuendo a ridurre le liste d’attesa.
Con l’AI, flussi più efficienti per una migliore assistenza al paziente
Il personale sanitario si trova oggi di fronte alla necessità di garantire ai pazienti un’assistenza di qualità nonostante la carenza di personale e una domanda di cure in costante aumento. Difficoltà che limitano il tempo da dedicare a ogni paziente, soprattutto in un reparto come la Radiologia dove i carichi di lavoro possono essere molto onerosi.
L’automazione, come emerge dal Future Health Index 2024, è considerata dai leader sanitari italiani come un’alleata per ridurre i compiti amministrativi quotidiani (86%) e per gestire le attività ripetitive (81%), valorizzando le loro competenze (78%).
Un’esigenza a cui oggi viene incontro l’AI, che sta dimostrando sempre più benefici anche dal punto di vista della gestione dei flussi di lavoro. Soluzioni che implementano questa tecnologia, ad esempio, consentono di sottoporre in modo automatico le immagini da visualizzare e refertare ai radiologi più qualificati in base alle loro competenze e disponibilità di turni, rendendo il processo più efficiente.
Inoltre, attraverso l’analisi automatica di dati diagnosticati e l’integrazione con informazioni anamnestiche dei pazienti, l’AI può evidenziare i casi che richiedono maggiore attenzione, consentendo ai medici di prioritizzare i referti e garantire una diagnosi più accurata e tempestiva.
Sostenibilità: dalla cura della salute umana a quella del Pianeta
Una delle principali sfide della Radiologia e dell’intero settore sanitario è la sostenibilità ambientale, considerando che per far funzionare ospedali e apparecchiature diagnostiche di imaging sono necessarie importanti quantità di energia: la Sanità produce oltre il 4% delle emissioni di CO2 a livello globale, più di quello dell’aviazione e del trasporto marittimo. Da questa consapevolezza, nasce l’esigenza di porre l’attenzione alla sostenibilità fin dalla progettazione delle soluzioni medicali secondo principi di ecodesign e di economia circolare, garantendo maggiore efficienza dal punto di vista energetico e un minore impatto ambientale.
Un esempio in tal senso è il Magnete BlueSeal per risonanza magnetica progettato da Philips, il primo da 1,5 T completamente sigillato che richiede solo 7 litri di elio rispetto ai 1500 litri utilizzati da un sistema convenzionale e senza alcuna necessità di essere re-integrati durante l’intera vita del sistema.
Con oltre 1.100 magneti BlueSeal installati sino ad oggi nel mondo, Philips ha contribuito a un risparmio di 1,9 milioni di litri di questo prezioso gas che sta sempre più scarseggiando in natura.
L’elio è un chiaro esempio (tra i tanti) di come innovazione ed eco-design possano ridurre l’impatto ambientale di un dispositivo. Altre tecnologie, a partire dall’Intelligenza Artificiale, si rivelano centrali per la sostenibilità del sistema sanitario, soprattutto in ambito imaging. Non solo per rendere più precise le diagnosi, ma anche per ridurre le emissioni di carbonio dovute all’uso delle apparecchiature.
Secondo un’indagine di Philips e Vanderbilt University Medical Center, utilizzando componenti ecocompatibili nelle risonanze magnetiche, le emissioni di carbonio possono ridursi del 17%. Nelle Tac, invece, l’uso di sistemi ricondizionati e gli aggiornamenti delle apparecchiature possono contribuire a ridurre le emissioni rispettivamente del 6% e del 4%.
Efficienza energetica ed innovazione stanno coinvolgendo l’intero settore sanitario, dimostrando che un’assistenza sanitaria di qualità può essere anche sostenibile su vasta scala.