Rehabilitation robotics

C’è la robotica nel futuro della riabilitazione

Robotica e Intelligenza Artificiale offrono soluzioni innovative e promettenti per affrontare le disabilità, con vantaggi sia sulla salute che sui sistemi sanitari

Pubblicato il 22 Gen 2022

Fidelia Cascini

Ricercatrice e Docente di Igiene e Sanità Pubblica, Univ. Cattolica S. Cuore - Digital Health expert, DGSISS Ministero della Salute - Membro Gruppo PNRR Telemedicina, Agenas - Referente italiano Global Digital Health Partnership

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Si stima (Global Burden of Disease) che, nel mondo, 2 miliardi e mezzo di persone avrebbero bisogno di interventi di riabilitazione, che tradotti significano circa 310 milioni di anni di vita vissuti in condizioni disabili.
Circa 27 milioni di queste persone vivono in Italia, dove le malattie croniche interessano quasi il 40% della popolazione e, nella metà dei casi, si presentano in forma di
multi-cronicità.
Di fronte ad un bisogno di riabilitazione così grande, la robotica pare un’occasione irrinunciabile di prevenzione terziaria, aumentando il grado di salute e riducendo l’impatto delle disabilità sulla società e l’economia sanitaria.

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Mappa delle principali condizioni di salute che richiedono riabilitazione in ciascun Paese (fonte: The Lancet)

Impatto delle disabilità in Europa e in Italia 

In Europa, l’Italia è il Paese con la popolazione più longeva ma, allo stesso, tempo con il maggior rischio di sviluppare malattie croniche e di vivere un maggior numero di anni di vita in condizioni disabili.
Tra il 1990 e il 2019, si è registrato un incremento di oltre il 20% degli anni vissuti con disabilità (Rapporto Osservasalute 2019) e, considerando che le malattie croniche richiedono un trattamento sanitario continuo da anni a decadi, esse assorbiranno una quantità progressivamente crescente di risorse sanitarie, economiche e sociali.
Si prevede, in particolare, che le spese sanitarie supereranno la crescita del PIL nei prossimi 15 anni in quasi tutti i Paesi OCSE e che – sul lungo termine – questa situazione diventerà molto sfidante a causa dei vincoli di bilancio e della carenza di lavoratori qualificati rispetto alla domanda di salute.

Robotica e Intelligenza Artificiale per la riabilitazione 

Gli sviluppi tecnologici nei settori della Robotica e dell’Intelligenza Artificiale offrono promettenti soluzioni per affrontare le disabilità, con vantaggi sia sulla salute che sui sistemi sanitari, in termini sia organizzativi che economici.
L’uso di androidi per la riabilitazione di persone anziane e affette da multi-morbilità consente, ad esempio, di rallentare l’evoluzione peggiorativa di una data condizione patologica – limitandone gli esiti – e di realizzare il recupero dei pazienti direttamente a domicilio.
I vantaggi sono molteplici poiché queste macchine possono migliorare la qualità della vita delle persone, non solo supportandole nel recupero delle funzioni fisiche ma, anche, sostenendole dal punto di vista emotivo.
Il crescente uso sperimentale di robot nella pratica clinico-assistenziale risiede, dunque, nel loro potenziale di fornire interventi terapeutici specifici e personalizzati, grazie soprattutto alle caratteristiche semi-autonome e autonome integrate di cui sono dotati questi strumenti che, dietro alla parte meccanica, possiedono sistemi intelligenti sempre più sofisticati.

I robot nella pratica medica

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L’integrazione dei robot dotati di Intelligenza Artificiale negli ambienti sanitari sta aumentando in modo importante. Essi sono utilizzati come ausili diagnostici nel trattamento di alcune patologie come il diabete ma, anche, come coach cognitivi, terapisti e accompagnatori.
Gli androidi supportano, ad esempio, bambini affetti da diabete nella gestione della malattia acquisendo informazioni sulle condizioni del piccolo paziente e aiutandolo a sviluppare abilità di autogestione che consentano di evitare l’esacerbazione della patologia per prevenirne le complicanze.
Esistono, poi, robot che – attraverso sofisticati sensori che misurano parametri di postura e movimento – possono personalizzare il percorso di riabilitazione in campo geriatrico, reumatologico, neurologico, ortopedico e di medicina dello sport. E’ possibile, in questo modo, creare una progressione complessa di esercizi specifici per il recupero funzionale del paziente, rendendo il percorso riabilitativo più veloce e migliorandone i risultati.

Ma non è solo il paziente a beneficiare del supporto di queste macchine intelligenti, poiché anche il professionista, perfezionando il suo intervento e la qualità della prestazione con il loro supporto, avrà l’opportunità di svolgere un lavoro migliore, riducendo anche il rischio di errori o eventi avversi.

Robot nell’assistenza sanitaria: le problematiche

Per accelerare l’uso dei robot contro le disabilità, la prima cosa è pensare a come approcciare e risolvere nuove problematiche legate all’introduzione di robot intelligenti nell’assistenza sanitaria. Queste riguardano, principalmente:

1) il livello di autonomia concesso al robot nell’eseguire il programma terapeutico
2) la capacità di interazione del paziente con il robot e l’eventuale isolamento percepito dal paziente
3) le trasformazioni nelle modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie per alcune categorie di professionisti.

Scienza e Politica: servono strategie condivise 

Sarebbe, inoltre, opportuno adottare strategie condivise a priori tra il mondo della Scienza e quello della Politica, affinché queste possano concretizzarsi in interventi sinergici, efficaci e al passo con l’evoluzione delle tecnologie.
Da parte della comunità scientifica sarebbe auspicabile, ad esempio, un aumento nel numero di sperimentazioni cliniche controllate e di qualità con androidi.
Ciò allo scopo d’individuare accuratamente rischi e benefici, legati a interventi automatizzati integrati, per raccogliere evidenze scientifiche, aumentare il grado di conoscenza di queste e accrescere, conseguentemente, il grado di fiducia e la familiarità di pazienti e operatori verso l’uso della robotica.

Dal canto suo, il decisore politico potrebbe così trovare nella Scienza una risposta utile e un supporto consapevole per sentirsi più pronto ad affrontare tempestivamente  – e con politiche chiave – le sfide – praticamente imminenti – associate all’uso della robotica nell’assistenza sanitaria.
E’ necessario, infatti, che questo uso sia diretto ad accogliere l’espansione di funzioni e capacità dei robot non già in sostituzione dell’attività dell’operatore sanitario, bensì a vantaggio di questo, attraverso prestazioni sanitarie più personalizzate, sicure e appropriate e, perciò, idonee a ridurre significativamente i crescenti livelli di disabilità da cui i sistemi sanitari e sociali sono pesantemente gravati.


Questo contributo è frutto della collaborazione tra HealthTech360 e “Pillole di Sanità Digitale”,
la rubrica di Fidelia Cascini (www.fideliacascini.com) sui temi della sanità e delle tecnologie.
Qui trovate il video relativo al presente approfondimento.

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