Governance

Liste d’attesa in Sanità: digitale e tecnologie per vincere la sfida



Indirizzo copiato

La gestione delle liste d’attesa è una delle questioni più gravose e complesse per il Sistema Sanitario italiano (e non solo). Il digitale e le tecnologie, tuttavia, possono svolgere un ruolo cruciale nella risoluzione del problema: strategie, applicazioni e casi d’uso

Pubblicato il 5 mar 2025



digitale e tecnologie per le liste d'attesa in sanità

Il settore sanitario italiano sta affrontando una sfida significativa nella gestione delle liste d’attesa, un problema che impatta direttamente sulla qualità dell’assistenza fornita ai cittadini.

La gestione dei tempi d’attesa in Sanità dipende da molteplici attori (Sistema Sanitario, Regioni, Agenas) e da fattori complessi che s’intrecciano sull’asse dei tempi domanda-offerta.

Al di là dell’ottimizzazione degli aspetti gestionali e di governance, la sfida della gestione e riduzione delle liste d’attesa passa sempre più dal digitale e dalle tecnologie, strumenti cruciali – quanto ormai essenziali – per migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi sanitari.

Tuttavia, come evidenziato da numerosi studi e ricerche, tra i quali il policy paper “Il ruolo del digitale nella gestione delle liste d’attesa” di Anitec-Assinform, in Italia il potenziale delle nuove tecnologie e del digitale in Sanità non è ancora stato pienamente valorizzato per affrontare in maniera soddisfacente il problema delle liste d’attesa.

Strategie e applicazioni del digitale per le liste d’attesa

Le soluzioni digitali offrono opportunità significative per agire sia sul fronte della domanda che dell’offerta di servizi sanitari.

Sul versante della domanda, possono contribuire a valutare l’appropriatezza degli accessi e supportare i medici di base nella gestione dei pazienti.
Per quanto riguarda l’offerta, il digitale può aumentare la produttività e l’efficienza del sistema sanitario attraverso l’implementazione di telemedicina, teleconsulto e telemonitoraggio.

L’ottimizzazione della domanda di prestazioni sanitarie, in particolare, rappresenta un aspetto cruciale nella gestione delle liste d’attesa. Il digitale, infatti, offre diverse strategie per affrontare questa sfida.

Secondo un’indagine NetConsulting cube condotta nel primo semestre del 2024 (su un campione di circa 260 tra CIO e Direttori generali di aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche e private), i progetti già avviati in questo ambito si concentrano principalmente su:

  • sistemi di prenotazione online (58%);
  • presa in carico dei pazienti (56%);
  • gestione integrata dei dati sanitari (54%);
  • monitoraggio in tempo reale delle liste di attesa (50%).

La sinergia tra tecnologie intelligenti e riorganizzazione dei processi

L’implementazione di servizi che sfruttano il digitale e le tecnologie per la gestione automatizzata degli appuntamenti e la comunicazione con i pazienti può contribuire significativamente a razionalizzare la domanda di prestazioni sanitarie, ottimizzando la gestione delle liste d’attesa.

Ovviamente, tutto ciò non è di per sé sufficiente a portare a risultati tangibili nella riduzione delle liste di attesa. Occorre, infatti, che la valorizzazione del digitale lavori in sinergia con strategie di governance e riorganizzazione dei processi a 360°.
Un esempio concreto in tal senso è l’iniziativa lanciata dall’ASL Città di Torino in cui circa 60 sanitari hanno offerto la propria disponibilità a effettuare visite mediche (di cardiologia, chirurgia vascolare, ortopedia, neurologia e urologia) fuori orario, in particolare di sera e di domenica.

Telemedicina: una grande opportunità per ridurre le liste d’attesa

I sistemi basati sulla telemedicina rappresentano una importante opportunità per affrontare il problema delle liste d’attesa nel sistema sanitario italiano. Queste tecnologie, infatti, consentono di erogare alcune prestazioni a distanza, aumentando la capacità di risposta del sistema senza necessariamente incrementare le risorse fisiche.
L’implementazione di servizi di telemedicina può contribuire significativamente a ridurre le liste d’attesa per diverse tipologie di prestazioni, come visite di follow-up, monitoraggio di patologie croniche e consulenze specialistiche.

Ad esempio, un paziente con diabete potrebbe effettuare controlli regolari da remoto, riducendo la necessità di visite in presenza e liberando spazio per casi più urgenti.
Il teleconsulto, d’altra parte, permette ai medici di base di consultarsi con specialisti in tempo reale, migliorando la qualità delle cure primarie e riducendo i rinvii non necessari a strutture specialistiche. Questo approccio non solo ottimizza l’utilizzo delle risorse sanitarie, ma migliora anche l’esperienza del paziente, riducendo i tempi di attesa e i disagi legati agli spostamenti.

Le soluzioni di telemedicina sono molto efficaci anche per la gestione dei pazienti con patologie croniche, consentendo una riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso e un miglioramento significativo nella gestione delle liste d’attesa per le visite specialistiche.

Tuttavia, l’implementazione di soluzioni di telemedicina richiede non solo investimenti in infrastrutture tecnologiche, ma anche una formazione adeguata del personale sanitario e una riorganizzazione dei processi di cura. È fondamentale garantire che queste soluzioni siano integrate in modo efficace nel sistema sanitario esistente, assicurando la continuità delle cure e la protezione dei dati sensibili dei pazienti.

L’esempio dell’ASL Roma 2

Un esempio di come la telemedicina possa rappresentare un valido strumento nella lotta alle liste d’attesa – come riportato in un paper di Cittadinanzattiva – è rappresentato dall’ASL Roma 2 (Policlinico Tor Vergata), dove è stata attivata la sperimentazione della teleassistenza e la contestuale attivazione delle COT (Centrali Operative Territoriali).

Gli ambiti nei quali questi percorsi di teleassistenza hanno iniziato la sperimentazione sono:

  • medicina interna;
  • geriatria;
  • neurologia;
  • pediatria;
  • cardiologia;
  • pneumologia;
  • chirurgia vascolare.

I risultati prodotti da questi percorsi diagnostico-terapeutici evidenziano l’ottenimento dei seguenti risultati:

  • riduzione del 10% degli accessi al dipartimento d’emergenza;
  • riduzione del 10% del ricovero da parte di chi ritorna con maggiori difficoltà;
  • riduzione globale della degenza media ospedaliera.

L’importanza del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 nella gestione delle liste d’attesa

Il FSE 2.0 rappresenta un elemento chiave nella strategia di digitalizzazione del sistema sanitario italiano e nella razionalizzazione dei servizi, impattando potenzialmente, quindi, anche sulla capacità di riduzione delle liste d’attesa.

L’evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 verso una versione più avanzata e interoperabile può giocare un ruolo cruciale nella gestione delle liste d’attesa. Un FSE più aperto e integrato può portare diversi benefici. Ad esempio, consentire ai cittadini le prenotazioni delle visite tramite app connesse al Fascicolo produrrebbe una razionalizzazione delle agende e una maggiore produttività dei medici. Ciò potrebbe realizzarsi rendendo le API condivisibili e integrabili con applicazioni e dispositivi di terze parti.

Per quanto riguarda strutture sanitarie e professionisti, un FSE aperto abiliterebbe la comunicazione continua tra gli strumenti digitali utilizzati dalla medicina territoriale con quella ospedaliera. Ciò consentirebbe ai prescrittori di avere una visione chiara della capacità del sistema sanitario e di indirizzare la domanda in modo più consapevole ed efficiente.

L’integrazione del FSE 2.0 con sistemi di intelligenza artificiale e analisi dei dati, inoltre, potrebbe fornire insights preziosi per ottimizzare l’allocazione delle risorse e migliorare la pianificazione dei servizi sanitari. Ad esempio, l’analisi dei dati contenuti nel FSE potrebbe aiutare a identificare pattern di utilizzo dei servizi sanitari, consentendo una migliore previsione della domanda e una conseguente riduzione delle liste d’attesa.

Inoltre, il FSE 2.0 potrebbe facilitare l’implementazione di percorsi di cura personalizzati, migliorando l’appropriatezza delle prestazioni e riducendo gli accessi non necessari.

Piattaforme interoperabili per una gestione coordinata delle liste d’attesa

La creazione di piattaforme interoperabili rappresenta un passo fondamentale verso una gestione coordinata ed efficiente delle liste d’attesa mediante il digitale nel sistema sanitario italiano.

Secondo il succitato policy paper di Anitec-Assinform, l’integrazione dei sistemi informativi e la condivisione dei dati tra le diverse strutture sanitarie sono aspetti cruciali per affrontare il problema delle liste d’attesa facendo leva sul digitale e le tecnologie.

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato al proposito un decreto per la realizzazione della Piattaforma nazionale delle liste di attesa (PNLA), un’iniziativa che mira a fornire una visione d’insieme delle liste d’attesa a livello regionale e nazionale. Questa piattaforma consentirà ai cittadini di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami nella propria Asl e, in generale, nella propria Regione.

La Piattaforma – come chiarito nelle Linee guida di realizzazione, funzionamento e interoperabilità della Piattaforma Nazionale Liste di Attesa (PNLA) che stabiliscono i requisiti tecnici per la definizione dei criteri di realizzazione e di funzionamento della PNLA, nonché dei criteri di interoperabilità tra la medesima Piattaforma e le piattaforme regionali – si propone di garantire, a livello nazionale, il monitoraggio relativo ai tempi di attesa in relazione alle classi di priorità e alla disponibilità delle agende in regime Servizio Sanitario Nazionale e in Attività Libero-Professionale Intramuraria.

Potranno fruire dei servizi erogati dalla PNLA:

  • cittadini e associazioni, in maniera trasparente e in tempo reale accedendo ai dati di monitoraggio e agli indicatori predisposti per i tempi di attesa;
  • addetti ai lavori delle Direzioni Sanitarie, delle Amministrazioni Regionali e Centrali impegnate nel governo e nel monitoraggio delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie.

La Piattaforma persegue in particolare l’obiettivo di garantire l’efficacia del monitoraggio di livello nazionale in merito alla:

a) misurazione delle prestazioni in lista di attesa sul territorio nazionale;
b) disponibilità di agende sia per il sistema pubblico che per gli erogatori privati accreditati;
c) verifica del rispetto del divieto di sospensione delle attività di prenotazione;
d) modulazione dei tempi di attesa in relazione alle classi di priorità;
e) produttività con tasso di saturazione delle risorse umane e tecnologiche;
f) attuazione decreto del Ministro della salute 23 maggio 2022, n. 77;
g) appropriatezza nell’accesso alle prestazioni, in coerenza con i criteri Raggruppamenti Omogenei di Attesa (RAO) e con le raccomandazioni previste nelle Linee guida e suggerite nelle Buone pratiche clinico-assistenziali.

Liste d’attesa e digitale: i vantaggi delle piattaforme interoperabili

L’implementazione di piattaforme interoperabili offre numerosi vantaggi.
In primo luogo, permette una gestione più efficace e coordinata delle liste d’attesa, consentendo una visione completa e in tempo reale della domanda e dell’offerta di servizi sanitari. Questo approccio non si limita a centralizzare le informazioni, ma mira a creare un sistema federato che ottimizzi l’allocazione delle risorse sanitarie su scala nazionale. Ad esempio, in caso di lunghe attese in una determinata struttura, il sistema potrebbe suggerire alternative in strutture vicine con tempi di attesa più brevi.

Inoltre, le piattaforme interoperabili possono facilitare l’implementazione di modelli di intelligenza artificiale per l’analisi predittiva della domanda di servizi sanitari. Questi modelli possono aiutare a identificare i periodi di picco della domanda e a pianificare di conseguenza l’offerta di servizi, riducendo i tempi di attesa.

Un altro vantaggio significativo è la possibilità di implementare sistemi di triage digitale più efficaci. Attraverso l’analisi dei dati provenienti da diverse fonti, questi sistemi possono valutare la priorità delle richieste in modo più accurato, assicurando che i casi più urgenti ricevano attenzione immediata.

Tuttavia, l’implementazione di piattaforme interoperabili presenta anche delle sfide. È necessario, infatti, garantire la standardizzazione dei dati e dei protocolli di comunicazione tra i diversi sistemi regionali. Inoltre, la protezione della privacy dei pazienti e la sicurezza dei dati sanitari devono essere priorità assolute. È fondamentale che queste piattaforme siano progettate con robuste misure di sicurezza e conformità alle normative sulla protezione dei dati personali.

Intelligenza Artificiale: così può aiutare a ridurre le liste d’attesa

È ormai noto come l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nei processi sanitari può trasformare radicalmente la gestione delle risorse e migliorare l’efficienza del sistema sanitario. Tra le applicazioni più promettenti dell’AI in Sanità vi è proprio la sua capacità di ridurre le liste d’attesa.

L’adozione di soluzioni basate sull’AI per gestire le liste d’attesa non è più una semplice opzione, ma una necessità per garantire efficienza e sostenibilità nel settore sanitario. Gli operatori del settore devono investire in tecnologie AI avanzate e integrazione dei dati per realizzare pienamente i benefici promessi.
Mentre le sfide relative alla privacy dei dati e all’accettazione da parte del personale rimangono, i vantaggi offerti dall’AI nella riduzione delle liste d’attesa sono innegabili e rappresentano un passo cruciale verso un sistema sanitario più efficiente e reattivo.

Intelligenza artificiale contro liste d'attesa, progetto ligure modello per l'Italia
Intelligenza Artificiale per la riduzione delle liste d’attesa: il progetto della Regione Liguria (fonte: Primocanale)

Di seguito, le principali direttrici lungo le quali l’AI può offrire vantaggi significativi nella gestione delle liste d’attesa:

  • Previsione della domanda e pianificazione preventiva

L’utilizzo dell’AI per l’analisi dei dati può fornire preziose informazioni sui modelli di domanda, consentendo una pianificazione più efficace delle risorse e una migliore gestione dei flussi di pazienti.

L’AI può prevedere le tendenze di domanda basandosi su dati storici e modelli di apprendimento automatico. Queste previsioni permettono una pianificazione preventiva che adegua l’offerta di servizi sanitari alla domanda, evitando così che si formino lunghe liste d’attesa.
La capacità di anticipare picchi di richiesta e adeguare di conseguenza le risorse è un vantaggio competitivo significativo per gli operatori sanitari.

  • Ottimizzazione delle risorse e pianificazione

Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati relativi a prenotazioni, disponibilità del personale medico e utilizzo delle attrezzature per identificare inefficienze e suggerire miglioramenti. Questo processo permette di massimizzare l’uso delle risorse disponibili, riducendo così i tempi di attesa per i pazienti.

  • Triage Intelligente e prioritizzazione dei pazienti

L’utilizzo di piattaforme digitali per il triage aiuta a identificare i casi più urgenti e indirizzare i pazienti verso il percorso di cura più appropriato, riducendo così gli accessi impropri e ottimizzando l’utilizzo delle risorse sanitarie.
Attraverso l’uso di algoritmi avanzati, l’AI è in grado di effettuare un triage dei pazienti in modo più efficiente e preciso. I sistemi di AI possono analizzare i dati clinici per determinare l’urgenza delle condizioni dei pazienti, consentendo di dare priorità a quelli che necessitano di cure immediate. Questo approccio garantisce che le risorse siano utilizzate in modo più efficace, riducendo i tempi di attesa per i pazienti più critici.

  • Automazione dei processi amministrativi

L’automazione di compiti amministrativi tramite l’intelligenza artificiale, come la gestione delle prenotazioni e delle comunicazioni con i pazienti, libera tempo prezioso per il personale sanitario, che può così concentrarsi su attività cliniche più critiche. La riduzione del carico burocratico contribuisce indirettamente, in tal modo, a una gestione più fluida e reattiva delle liste d’attesa. Un esempio d’uso dell’intelligenza artificiale applicata allo smaltimento delle liste d’attesa sanitarie è il progetto della Regione Liguria Reg4IA. Tale progetto è stato scelto dal Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri come progetto-pilota nazionale e finanziato con 6,5 milioni di euro. Il progetto, che vede la Liguria come capofila, ha poi ottenuto l’adesione di Piemonte, Sicilia, Lazio, Calabria, Molise, Basilicata e della Provincia Autonoma di Trento.

Articoli correlati

Articolo 1 di 5