Sanità Digitale e territorio

Telemedicina tecnologia abilitante per il diritto alla Salute

E’ sempre più un elemento chiave per l’attuazione della riorganizzazione dell’assistenza territoriale: una grande opportunità per garantire qualità delle cure ed equità di accesso a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro distribuzione geografica rispetto ai centri d’eccellenza, evitando i disagi dovuti ai continui spostamenti e portando al conseguente risparmio economico derivante dal contenimento della migrazione sanitaria

Pubblicato il 29 Ago 2022

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La Telemedicina è una grande opportunità che può aumentare il livello di esigibilità del diritto alla salute dei cittadini, la sostenibilità e l’innovazione del Sistema Sanitario Nazionale.
Ce ne ha parlato qui Tonino Aceti – Presidente Salutequità – ricordandoci come lo sviluppo della Telemedicina vada considerato come un elemento abilitante per l’attuazione della riorganizzazione dell’assistenza territoriale. Ad affermarlo, infatti, è la bozza del Decreto Ministeriale sugli “standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza territoriale”, il cosiddetto DM 71 del Ministero della Salute, messo a punto dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas).

L’iniziativa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Regione Calabria

Un esempio che va proprio nella direzione del garantire pari opportunità per il diritto alla salute viene dal recente patto – siglato presso il Ministero della Salute alla presenza del ministro Roberto Speranza – dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e dalla presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Mariella Enoc.
L’obiettivo – come si legge in una nota dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – è potenziare la rete pediatrica regionale calabrese per migliorare la capacità di risposta sul territorio, recuperare la fiducia delle famiglie e contenere la migrazione sanitaria, limitandola alle patologie di elevata complessità.

“Dobbiamo lavorare per accrescere ogni giorno il livello di cura e assistenza in ogni angolo del Paese. Per questo il protocollo di collaborazione in ambito pediatrico firmato tra Regione Calabria e Ospedale Bambino Gesù va nella direzione giusta”, ha affermato il ministro Roberto Speranza.

Telemedicina e teleconsulto per contenere la migrazione sanitaria 

Nell’ultimo anno – si legge nella nota – sono stati oltre 7500 i bambini calabresi a raggiungere il Bambino Gesù di Roma per cure mediche, ma solo il 15% di questi pazienti – poco più di 1000 – ha avuto fortunatamente bisogno di un ricovero. La stragrande maggioranza delle prestazioni (12.049 su 13.195) ha riguardato visite ambulatoriali, esami diagnostici o day hospital. Per la trasferta a Roma, il viaggio, il vitto, la permanenza, i giorni di lavoro persi, la stima della spesa per le famiglie ammonta complessivamente a circa 5 milioni di euro.

Anche e proprio per queste ragioni, il patto ha trovato nelle potenzialità offerte dalla Telemedicina un grande alleato per garantire il diritto alla salute e alla qualità delle cure per tutti i cittadini indipendentemente dalla loro distribuzione territoriale rispetto ai centri di diagnostica e di cura, consentendo, peraltro, di evitare i disagi dovuti ai continui spostamenti tra regioni spesso lontane e un conseguente risparmio economico dovuto proprio al contenimento della migrazione sanitaria.
Il progetto – precisa al proposito la nota – prevede attività di teleconsulto con i pediatri della Regione, televisite di follow-up e telemonitoraggio dei pazienti calabresi effettuate congiuntamente dagli specialisti del Bambino Gesù e dai pediatri ospedalieri e territoriali della Regione Calabria, con particolare attenzione ai bambini in cura per patologie complesse che prevedono un piano assistenziale integrato.

Formazione ed educazione sanitaria

La Sanità – ne parlavamo qui – oltre alla capacità di innovare e trasformare dall’interno i suoi processi usando la leva digitale – deve avere anche quella, altrettanto fondamentale, di comunicare bene con il mondo esterno. La pandemia ci ha fatto capire ancor di più, infatti, quanto sia essenziale in ambito sanitario avere una precisa strategia per la comunicazione della Salute. Per esempio, per affrontare la difficile sfida dell’esitazione vaccinale.

E l’accordo tra Regione Calabria e Bambino Gesù tiene presente anche questi aspetti, puntando a comunicare la salute e informare le famiglie.
Il ricorso al digitale – infatti – non si limiterà soltanto alla Telemedicina e al teleconsulto, ma inciderà anche sugli aspetti dedicati alla formazione, l’informazione e l’educazione sanitaria per le famiglie.
L’Ospedale Bambino Gesù, a tal proposito, realizzerà insieme alla Regione Calabria, attraverso l’Istituto della Salute, una serie di prodotti e contenuti digitali dedicati all’educazione sanitaria coinvolgendo specialisti e famiglie in webinar e dirette multicanale per rispondere alle domande di salute più ricorrenti che riguardano bambini e adolescenti.

Collaborazione e condivisione della conoscenza

“Siamo particolarmente contenti di questo progetto di collaborazione che premia il profilo altamente specialistico del Bambino Gesù, nell’ottica della condivisione del sapere e del servizio alle famiglie” – ha commentato la presidente Mariella Enoc -. L’auspicio è che possano essere valorizzate le tante professionalità in campo pediatrico del territorio calabrese in un fecondo scambio con i medici e gli infermieri del nostro ospedale, a beneficio dei bambini e delle famiglie della Regione”.

Valorizzare le eccellenze e l’assistenza di prossimità

“La Calabria ha oggettive difficoltà, e stiamo lavorando per superarle, ma anche tante professionalità d’eccellenza. Con questo accordo mettiamo in rete i nostri operatori sanitari con quelli dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma – ha sottolineato il presidente Roberto Occhiuto -. Puntiamo a dare ai calabresi servizi sempre migliori e un’assistenza di prossimità di qualità. Con questa intesa vogliamo aggiornare i nostri protocolli, formare il nostro personale sanitario e garantire servizi adeguati ai bisogni della popolazione”.

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